2013-07-15 12:51:25

Nato a Modena l'Emporio Portobello, supermarket della solidarietà


Complice la recessione e l’aumento di persone sempre più vicine alla soglia di povertà, è nato il supermarket della solidarietà: si chiama “Emporio Portobello” e ha aperto le porte il 28 giugno a Modena, grazie al Centro servizi per il volontariato. Niente prezzi: si acquista in punti. Ci spiega meglio di che cosa si tratta Luigi Zironi, il responsabile del progetto, al microfono di Maria Cristina Montagnaro:RealAudioMP3

R. – Si costruisce grazie al sostegno di tante associazioni di volontariato della provincia. Sono state 25 quelle che si sono unite e con il sostegno del centro servizi per il volontariato hanno costruito il market e le sue regole. Ci sono state aziende nel territorio che ci hanno dato prodotti per partire e anche tanti cittadini che si sono messi insieme e in occasione della raccolta alimentare hanno donato. E’ un supermercato che non ha costi di affitto perché la struttura è in comodato d’uso con il comune ed è gestito da persone volontarie e quindi non ci sono costi di personale. Le persone che invece hanno necessità economica perché hanno perso il lavoro, perché sono in cassa integrazione, una volta che hanno chiesto ai servizi sociali di poterlo fare e ne hanno i requisiti, possono venire a fare la spesa a Portobello. Fanno la spesa e non pagano. Noi diamo loro potere d’acquisto attraverso un bonus di punti che è la moneta che spendono al supermercato.

D. – Questa tessera è ricaricabile?

R. – Invece che usare una tessera nuova usiamo il codice fiscale. La tessera sanitaria e il codice fiscale hanno un codice a barre personale, sono il “bancomat” che dà loro la possibilità di pagare.

D. - A chi vi rivolgete?

R. – Le persone che possono essere in difficoltà economica perché sono disoccupate o in mobilità, o in cassa integrazione, o all’interno di contratti di solidarietà, o che sono stati licenziati perché l’azienda ha chiuso, o autonomi che hanno avuto un calo di attività di almeno il 30 per cento. Queste persone vanno ai servizi sociali, chiedono di poter entrare a Portobello e insieme agli operatori dei servizi compilano la domanda di partecipazione.

D. - Qual è la novità rispetto ad altre esperienze che ci sono già a Milano e a Parma?

R. – Le organizzazioni di volontariato gestiscono il servizio ma l’assegnazione del servizio alle persone viene demandata ai servizi sociali. Un’altra distinzione è il fatto che noi invitiamo le persone, se lo possono fare e nella misura in cui riescono, a fare a loro volta volontariato.

D. - In che modo?

R. – Presso Portobello organizziamo anche un servizio di orientamento al volontariato. La persona che fa la spesa poi è invitata a fare un colloquio di orientamento che serve per individuare qual è l’associazione del territorio, tra quelle aderenti a Portobello e anche le altre, presso la quale quella persona potrebbe, se lo volesse, svolgere attività di volontariato nel campo che preferisce, nel tempo che preferisce, tra le attività che si possono fare, anche dare una mano nel market. Invito chi è interessato a consultare il sito che è www.portobellomodena.it







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