Letta sugli insulti al ministro Kyenge: "una pagina vergognosa". L'opinione di mons.
Perego
La vicenda degli insulti al ministro Kyenge da parte di Calderoli e' "un'altra pagina
vergognosa" che e' sulla "stampa estera di tutta Europa", una vicenda che "fa male
al nostro Paese". Lo ha detto ieri il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi. Il Carroccio
però non sembra voler tornare indietro e annuncia una manifestazione anti immigrati.
Il servizio di Giampiero Guadagni:
Enfasi mediatica
per coprire il caso diplomatico con il Kazakistan. La segreteria politica della Lega
riunita stasera valuta così la vicenda dell’insulto di sapore razzista rivolto da
Roberto Calderoli al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. Il Carroccio anzi,
preso atto delle scuse di Calderoli, ha deciso di dare ancora più forza alla sua iniziativa
politica organizzando una manifestazione sulla legalità e il contrasto alla immigrazione
clandestina il 7 settembre a Torino. E’ insomma questa la risposta a chi, come Pd,
Sel e Scelta civica, chiedeva a gran voce le dimissioni di Calderoli da vicepresidente
del Senato. Ma quella del Carroccio è anche una risposta al premier Enrico Letta,
che in giornata aveva parlato di un’altra pagina vergognosa per l'Italia sulla stampa
di tutta Europa. Sollecitando il segretario Maroni, che è anche Governatore della
Lombardia, regione che ospiterà l’Expo 2015, a chiudere questa pagina; altrimenti,
avverte Letta, si entra in una logica di scontro totale. Letta ammonisce poi a non
chiamare in causa il capo dello Stato: il vicesegretario della Lega Salvini, infatti,
ha invitato Napolitano a tacere sulla vicenda, dopo che ieri sera il capo dello Stato
aveva fatto trasparire tutta la sua indignazione per questo episodio, così come per
le minacce sul web a Mara Carfagna e per l’incendio del liceo Socrate di Roma.
E
per un commento sugli insulti al ministro Kyenge abbiamo sentito monsignor Giancarlo
Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei:
R. – Per fortuna,
c’è una distanza tra il Paese reale e il mondo della politica, in riferimento alla
sensibilità su alcuni temi che riguardano il mondo dell’immigrazione. E questa distanza
si è vista dai sondaggi relativi al voto agli immigrati – oltre il 75 per cento degli
italiani – e riguardo alla cittadinanza – oltre il 70 per cento. E questa distanza
si vede anche dalla crescita di un rispetto sempre maggiore e di una convivenza pacifica
che oggi avviene nelle nostre scuole, nei nostri ritrovi, nelle nostre comunità. Quindi
ci si augura che sempre di più anche il mondo della politica capisca come soltanto
nel rispetto e nella crescita di una relazione tra le diverse persone che provengono
da 198 nazionalità diverse, cresce il nostro Paese e si sviluppa anche l’Italia. Diversamente,
la contrapposizione, la lotta che passa anche attraverso un linguaggio che certamente
non è corretto e rispettoso, non aiuta a crescere il Paese di domani.
D. –
Il presidente Letta ha detto che cercherà di attuare il messaggio del Papa per Lampedusa.
Secondo lei, concretamente, quale primo passo si può fare?
R. – Lavorare, effettivamente,
perché anche i mezzi di comunicazione sociale, i diversi luoghi educativi, la scuola
aiutino a non essere indifferenti di fronte al fenomeno dell’immigrazione. Ma anche
di fronte ad alcuni fatti come, ad esempio, i continui sbarchi, la primavera e le
primavere arabe che continuano a sollecitarci su un cambiamento che sta avvenendo
al di là del Mediterraneo. Serve poi lavorare maggiormente perché la cooperazione
sia internazionale e sia uno degli strumenti non sacrificati come avviene oggi, ma
uno degli strumenti più importanti per essere vicini a questo fenomeno di sfruttamento
e di tratta degli esseri umani, per una protezione sempre più sociale ed internazionale.