2013-07-15 12:22:31

Gmg di Rio: le Chiese del Triveneto per i giovani che non potranno andare in Brasile


Fervono i preparativi in Veneto dove, per tutti i giovani che non riusciranno ad andare alla Gmg di Rio de Janeiro, la Pastorale giovanile regionale ha organizzato un grande evento a Chioggia. Qui, nella notte tra il 27 ed il 28 luglio, oltre tremila ragazzi delle 7 diocesi del Triveneto vivranno, in collegamento diretto, le celebrazioni presiedute dal Papa in Brasile. Isabella Piro ne ha parlato con don Damiano Vianello, organizzatore dell’evento per la Pastorale giovanile di Chioggia:RealAudioMP3

R. – Saranno ventisei ore, tutte d’un fiato! A Chioggia, si terranno delle catechesi nelle sette Chiese storiche del centro della città e dopo si terrà la celebrazione eucaristica. Quindi, ci si sposterà a piedi a Sottomarina di Chioggia e lì ci sarà la testimonianza di due giovani, e poi avremo la diretta con la Veglia dei giovani a Rio de Janeiro, intorno a mezzanotte e mezzo, secondo il fuso orario. Poi, per tutta la notte ci sarà l’Adorazione eucaristica, con la possibilità di confessarsi, mentre al mattino presto della domenica arriverà il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, e celebreremo insieme l’Eucaristia. E con la Messa, concludiamo la nostra Gmg del Triveneto.

D. Il titolo di questa Gmg del Triveneto è “Io, te e Rio”: un tema che richiama la condivisione...

R. Sì, l’iniziativa è nata proprio con il desiderio di condividere le ricchezze che ci sono nelle nostre comunità, quindi abbiamo detto: mettiamoci insieme e realizziamo un evento bello, che ci possa anche essere d’aiuto per poter incontrare il Signore, ma che allo stesso tempo permetta anche a noi di crescere un po’ di più nell’unità, come Chiese, come persone, come cristiani.

D. Don Damiano, immagino che Lei abbia partecipato a diverse Gmg. Qual è il frutto più importante, che le è rimasto nel cuore?

R. Il frutto di questi eventi è stato il desiderio di unità: si era in tanti, provenienti da mondi diversi, con lingue diverse, con tradizioni profondamente diverse. Eppure, ci si sentiva tutti uniti al Signore Gesù e tutti uniti al suo rappresentante, al Papa. Questo desiderio di unità, che è anche il desiderio di far sintesi poi della propria esperienza di fede, delle proprie scelte che si sono fatte, del proprio cammino vocazionale, credo che sia il frutto più ricco che mi sono portato a casa, dalle Gmg che ho vissuto.

D. Un Papa latinoamericano, una Gmg in America Latina: secondo Lei, questa coincidenza quali frutti porterà alla Chiesa?

R. Porterà, credo, una ventata di nuova evangelizzazione, per lo meno per quanto riguarda la nostra Europa, perché nei linguaggi, nei metodi e già nell’approccio disarmante del “Buonasera!” di quando Papa Bergoglio è stato eletto, c’è tutta una profonda spiritualità che sarà in grado di risvegliare i cuori di tanti. Credo che accadrà lo stesso anche per l’America Latina, con tutte le sue vicende travagliate. Penso che un Papa latinoamericano, in quella terra, sarà sicuramente di testimonianza e di aiuto per quel popolo, per potersi rialzare e recuperare in dignità e in unità.

D. E questo è quello che cercano anche i giovani, oggi?

R. Io credo proprio di sì: penso che oggi un giovane abbia nel cuore il grande desiderio di Dio e, nella ricerca di questo desiderio, ha il desiderio di chiedersi qual è il suo posto, qual è il senso della sua vita. E non può far altro che desiderare di condividerlo con qualcun altro. Quindi, questo non significa nient’altro che fare sintesi, cercare l’unità, raccogliersi intorno al Signore Gesù e camminare con Lui.







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