Congo. Appello dei vescovi per la fine della guerra che insanguina il Paese
I vescovi del Congo lanciano un forte appello ai leader politici africani perché “si
metta fine alla guerra che insanguina la Repubblica Democratica del Congo” e perché
“lavorino non per i propri interessi, ma per il bene di tutti”. Sono le raccomandazioni
espresse a chiusura della Assemblea Generale delle Conferenze Episcopali d’Africa
e Madagascar (Secam) tenutasi a Kinshasa. Nel messaggio finale, inviato all’agenzia
Fides, i vescovi invitano inoltre tutti i cittadini africani “ad impegnarsi urgentemente
nella lotta per un giusto ordine sociale dove tutti possono godere dei diritti connessi
con la loro dignità umana”. Una forte denuncia dei vescovi africani tocca i conflitti
che imperversano nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc),
causando milioni di morti, atrocità , violenze e stupri. Ricordando una guerra che
ha fatto sei milioni di morti in vent’anni e che destabilizza la Rdc causando gravi
violazioni dei diritti umani, i vescovi “invitano tutte le parti coinvolte nella ricerca
della soluzione a questa guerra e a lavorare alacremente per la pace”, rivolgendo
un appello in tal senso alle Nazioni Unite, all'Unione Europea, e all'Unione Africana.
Per questo un forte invito è rivolto ai leader politici: i presuli hanno convenuto
di dover “sensibilizzare e educare i leader politici nei rispettivi paesi perché di
impegnino “al ritorno di una pace duratura nella Rdc”. Per adempiere al loro impegno
la giustizia e la riconciliazione, i vescovi del Secam hanno adottato un “piano strategico
quinquennale” per il periodo 2013-2018, che prevede progetti in materia di governance
e formazione a pratiche democratiche e al bene comune. “Siamo decisi a dare segnali
forti: ora spetta a ogni Conferenza episcopale individuare interventi specifici, responsabilizzando
tutti i soggetti coinvolti”, ha spiegato il vicepresidente del Secam, mons. Gabriele
Mbilingi, arcivescovo di Lubango, in Angola. “L'Africa ha bisogno oggi di un Buon
Samaritano in politica, in grado di pensare l'organizzazione della società, in modo
che il bene comune sia la priorità”, ha detto il vescovo di Kinkala (Congo), mons.
Louis Portella Mbuyu, nella sua omelia durante la Messa di chiusura dell'Assemblea.
L’attenzione al bene comune, ha rimarcato, significa che i leader della politica e
dell’economia “sappiano gestire la ricchezza e il potere non per se stessi, ma per
i loro fratelli e sorelle, con l'orgoglio di portare il benessere a tutti”.