Siria. Opposizione: 200 persone trattenute in moschea a Damasco; proseguono gli
scontri tra fazioni
L’opposizione siriana ha lanciato oggi un appello alle Nazioni Unite e alla comunità
internazionale affinché eserciti pressioni sul governo di Assad per liberare 200 persone
– non è chiaro se si tratti di civili o di militanti – che sarebbero trattenute dall’esercito
nella moschea di Qabun, quartiere a nordest di Damasco. Intanto continuano le lotte
interne tra le diverse anime dell’opposizione, in particolare scontri tra il Libero
Esercito siriano, i jihadisti dell’Islamic State of Iraq and Syria e quelli di Jabath
al Nusra legati ad al Qaeda si sono verificati nelle provincia settentrionale di Idlib
per ottenere il controllo assoluto delle armi. Sarebbe, inoltre, d’Israele, secondo
la Cnn, la responsabilità del bombardamento di Latakia, il 5 luglio scorso, in cui
sono andati distrutti missili Yakhont di produzione russa, che il Paese ebraico considera
una minaccia per le proprie forze navali nel Mediterraneo orientale. Il quotidiano
panarabo saudita Ashraq al Awsat pubblica stamani un’intervista al ministro degli
Esteri iracheno Zebari secondo il quale Assad avrebbe usato in Siria armi chimiche,
anche se su scala ristretta, mentre esisterebbe – a suo dire - un accordo sotterraneo
Usa-Russia per mantenere il presidente siriano al potere fino alla scadenza del suo
mandato nel 2014: escluso, quindi, l’intervento internazionale nel Paese. Infine,
il governo francese conferma che sono vivi i due giornalisti di Europe 1 scomparsi
nel giugno scorso mentre si stavano recando ad Aleppo, e di lavorare per il loro rilascio.
(R.B.)