Resta grave la crisi in Grecia. Mons. Foskolos: "La gente è disperata"
La crisi economica continua a mordere la Grecia, dove per martedì prossimo i sindacati
hanno convocato un nuovo sciopero generale contro gli ulteriori licenziamenti annunciati
nel settore pubblico in cambio di aiuti internazionali. Della situazione del Paese,
che ha gettato molte persone nella disperazione, Emanuela Campanile ha parlato
con l'arcivescovo cattolico di Atene e amministratore apostolico di Rodi, mons.
Nikolaos Foskolos:
R. - Oggi ci
troviamo in una situazione molto critica. Sono stati annunciati degli scioperi: martedì
ce ne sarà uno generale di 24 ore e per domani e dopodomani sono previste altre manifestazioni.
La gente è disperata ed esasperata. Noi, come Chiesa cattolica, non abbiamo voce in
capitolo. Siamo pochi, quindi il nostro contributo non può avere una ripercussione
sullo Stato.
D. - Per quanto riguarda la possibilità di reperire medicinali,
di usufruire di cure mediche: com’è la situazione?
R. - Anche lì ci sono delle
difficoltà, perché con tutte queste restrizioni sugli stipendi e sulle pensioni non
c’è denaro. Allora, i più poveri si trovano in difficoltà ancora più grandi. Mentre
prima ad Atene - almeno al centro città, dove io vivo - non si vedevano dei poveri
in giro, oggi quasi ogni giorno, dopo aver finito la celebrazione della Messa, quando
esco per andare verso la cattedrale che si trova dietro la chiesa, vedo dei poveri
che chiedono aiuto. E sono poveri greci, mentre prima i poveri erano di altre nazioni.
D.
- Se potesse fare un appello all’Unione Europea …
R. - Vedere attraverso un
occhio più umano la situazione in Grecia. Ci sono gli sbagli fatti dai nostri politici,
ma adesso è la grande maggioranza del popolo a trovarsi in difficoltà. Quindi, un
atteggiamento più umano verso la povera gente greca.