Crisi: otto milioni di italiani non vanno in vacanza
Quest'anno la crisi costringe quasi otto milioni di italiani a rinunciare alle vacanze
estive e condiziona le ferie di altri 23 milioni di persone. Emerge da uno studio
di Confartigianato, che mette in luce come la villeggiatura sia sempre più cara. Il
servizio di Alessandro Guarasci:
Più di un italiano
su due rimarrà in vacanza in Italia. Mentre i Paesi europei sono la meta indicata
dal 22% dei nostri connazionali, e l'11% preferisce località extra-Ue. Il mare si
conferma la destinazione privilegiata dal 49,3% degli italiani. Le noti dolenti vengono
quando si deve mettere mano al portafoglio. Un fattore che frena otto milioni di cittadini.
La Confartigianato mette in luce che, tra il 2009 e il 2013, l'indice dei prezzi dei
servizi per le vacanze è aumentato del 15,1%, e quello dei trasporti addirittura
del 21,8%. Insomma, l’Italia continua a perdere competività in questo settore. Aumentano
i prezzi, ma la qualità non va di pari passo. Il segretario generale di Confartigianato,
Cesare Fumagalli:
"Bisogna avere il senso di responsabilità da parte
di ognuno per intervenire su quelli che oggi sono i gap da sanare
rispetto ad altre offerte turistiche. Anche perché non si ferma il miglioramento dell’offerta
turistica in tutto il mondo, che intanto è diventato sempre più vicino e sempre più
facile da raggiungere: basti pensare alle questioni del trasporto aereo e all’accessibilità
attraverso i trasporti low cost. L’Europa è relativamente piccola
e la competizione tra i Paesi del Mediterraneo è elevata".
Insomma, per
molti l’unica alternativa è rimanere a casa.