2013-07-12 08:18:44

Kinshasa. Il card. Pengo: il Secam sia “Osservatore presso l’Onu”


Il Secam, il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar, sta cercando di ottenere lo status di Osservatore presso l’Onu: lo ha annunciato il card. Polycarp Pengo, presidente del Simposio stesso, inaugurando in questi giorni la 16.ma Plenaria dell’organismo, in corso a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, fino al 14 luglio e dedicata al tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Nel suo intervento, il card. Pengo ha motivato la decisione con l’obiettivo di “portare il contributo della Chiesa a livello continentale, per cercare di supportare dell’Africa”. Il porporato ha poi esortato i governi africani a moltiplicare i loro sforzi per creare strutture sociali eque e giuste, a favore di uno sviluppo umano integrale di tutto il Continente. “Negli ultimi trent’anni – ha detto il card. Pengo – la Chiesa in tutto il mondo ha visto enormi cambiamenti che hanno posto nuove sfide per la missione di evangelizzazione affidataci da Gesù ed alcuni di questi cambiamenti sociali, politici e culturali derivano dal fenomeno della globalizzazione e della secolarizzazione”. Di fronte a tale scenario, ha continuato il presidente del Secam, la Chiesa non è rimasta a guardare, ma, ovunque si sia trovata, ha promosso e promuove ancora “lo sviluppo spirituale, morale e socio-economico delle persone”, apportando “contributi non piccoli nel campo dell’educazione, dell’agricoltura, dei servizi sociali e sanitari”, tra cui il sostegno ai “malati di Aids e di lebbra”. Poi, il card. Pengo ha notato, con amarezza, che “se guardiamo indietro agli ultimi 50 anni di indipendenza politica del Continente, troviamo in gran parte una storia di sfide economiche e socio-politiche”, in cui si trovano “problemi di malgoverno, conflitti etnici e religiosi, povertà, avidità, egoismo, sfruttamento delle risorse e distruzione dell’ambiente”. Pensando, quindi, a quanto scritto da Benedetto XVI nell’Esortazione apostolica “Africae Munus” - ovvero che “sul piano sociale, la coscienza umana è interpellata da gravi ingiustizie presenti nel nostro mondo, in generale, e all’interno dell’Africa, in particolare” – il porporato ha ribadito l’importanza di “incoraggiare i fedeli laici ad abbracciare l’impegno politico come un apostolato, per istituire il regno della giustizia, dell’amore e della pace, in nome del bene comune e in linea con la Dottrina sociale della Chiesa”. (A cura di Isabella Piro)







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