Kinshasa. Il card. Pengo: il Secam sia “Osservatore presso l’Onu”
Il Secam, il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar, sta cercando
di ottenere lo status di Osservatore presso l’Onu: lo ha annunciato il card. Polycarp
Pengo, presidente del Simposio stesso, inaugurando in questi giorni la 16.ma Plenaria
dell’organismo, in corso a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, fino
al 14 luglio e dedicata al tema della riconciliazione, della giustizia e della pace.
Nel suo intervento, il card. Pengo ha motivato la decisione con l’obiettivo di “portare
il contributo della Chiesa a livello continentale, per cercare di supportare dell’Africa”.
Il porporato ha poi esortato i governi africani a moltiplicare i loro sforzi per creare
strutture sociali eque e giuste, a favore di uno sviluppo umano integrale di tutto
il Continente. “Negli ultimi trent’anni – ha detto il card. Pengo – la Chiesa in
tutto il mondo ha visto enormi cambiamenti che hanno posto nuove sfide per la missione
di evangelizzazione affidataci da Gesù ed alcuni di questi cambiamenti sociali, politici
e culturali derivano dal fenomeno della globalizzazione e della secolarizzazione”.
Di fronte a tale scenario, ha continuato il presidente del Secam, la Chiesa non è
rimasta a guardare, ma, ovunque si sia trovata, ha promosso e promuove ancora “lo
sviluppo spirituale, morale e socio-economico delle persone”, apportando “contributi
non piccoli nel campo dell’educazione, dell’agricoltura, dei servizi sociali e sanitari”,
tra cui il sostegno ai “malati di Aids e di lebbra”. Poi, il card. Pengo ha notato,
con amarezza, che “se guardiamo indietro agli ultimi 50 anni di indipendenza politica
del Continente, troviamo in gran parte una storia di sfide economiche e socio-politiche”,
in cui si trovano “problemi di malgoverno, conflitti etnici e religiosi, povertà,
avidità, egoismo, sfruttamento delle risorse e distruzione dell’ambiente”. Pensando,
quindi, a quanto scritto da Benedetto XVI nell’Esortazione apostolica “Africae Munus”
- ovvero che “sul piano sociale, la coscienza umana è interpellata da gravi ingiustizie
presenti nel nostro mondo, in generale, e all’interno dell’Africa, in particolare”
– il porporato ha ribadito l’importanza di “incoraggiare i fedeli laici ad abbracciare
l’impegno politico come un apostolato, per istituire il regno della giustizia, dell’amore
e della pace, in nome del bene comune e in linea con la Dottrina sociale della Chiesa”.
(A cura di Isabella Piro)