Siria: ad Aleppo blocco imposto dai ribelli. E' rischio carestia
Si accende la protesta dei cittadini di Aleppo contro il blocco imposto dai ribelli
sui distretti controllati dal governo. "Mancano cibo e medicinali - gridano gli abitanti
del quartiere Bustan al-Qasr - la gente chiede che l'assedio sia interrotto". Secondo
l'Osservatorio siriano per i diritti umani -riferisce l'agenzia AsiaNews - le proteste
contro la scarsità di beni di prima necessità hanno avuto inizio martedì scorso, quando
decine di manifestanti si sono radunati in prossimità di un check-point ribelle. Nel
corteo avrebbe perso la vita un dimostrante, colpito da un proiettile alla testa,
non è ancora chiaro se a sparare siano stati gli stessi ribelli o un cecchino dell'esercito.
Una donna spinge una carrozzina carica di borse della spesa nel distretto di Ashrafiyeh,
controllato dal regime. "Sono venuta a comprare del cibo - spiega in un video caricato
nei giorni scorsi dall'Osservatorio per i diritti umani - non abbiamo nulla, i bambini
stanno morendo di fame. Mio figlio è malato e necessita di medicine e alimenti". Ieri
in Siria l'inizio del Ramadan ha inasprito il controllo da parte delle frange islamiste
su alcune aree della città, creando una spaccatura all'interno dello stesso fronte
ribelle. "Sostengono che questo è l'islam e che chi non lo rispetta è un apostata,
ma non è vero" spiega un combattente in un altro filmato dell'Osservatorio siriano.
La World Health Organisation, assieme a Ong internazionali, sta cercando di convincere
entrambe le parti a concedere l'invio di aiuti umanitari. Intanto, a Damasco, un membro
del ministero degli esteri ha dichiarato che "è in programma un incontro con dei funzionari
delle Nazioni Unite per porre un rimedio all'emergenza umanitaria". Aleppo, seconda
città della Siria per estensione ed importanza, è obiettivo dell'offensiva ribelle
da circa un anno. Tuttavia, una parte dei quartieri rimane ancora sotto il controllo
delle truppe di regime, che, forti dell'aiuto di Hezbollah e galvanizzate dalla riconquista
di Al Qusair, hanno lanciato nell'ultimo mese una massiccia controffensiva nella regione
centrale del Paese. (R.P.)