2013-07-10 14:13:31

Lampedusa: Terre des Hommes offre aiuto psicosociale a minori e famiglie profughi


Dopo la "pausa" portata dalla visita e dalle parole di Papa Francesco, l'isola di Lampedusa torna a fare i conti con le consuete difficoltà legate all'affluso massiccio di immigrati sulle sue coste. Dopo gli ultimi arrivi, il Centro di accoglienza conta 590 persone, a fronte delle 250 in grado di ospitarne. Sul posto, diverse sono le iniziative attivate dalle organizzazioni che assistono i profughi, come quella avviata da "Terre des Hommes" che nel Centro di prima accoglienza di Contrada Imbriàcola offre un nuovo servizio di sostegno psicologico ai minori e alle loro famiglie. Di questo progetto, denominato "Faro", Federica Giannotta, responsabile dei diritti dei bambini, parla al microfono di Maria Cristina Montagnaro:RealAudioMP3

R. – Gli obiettivi sono di garantire un supporto psicologico e un’assistenza psicosociale ai minori migranti, che arrivano soli a Lampedusa e che vengono accolti nel centro di Imbriacola. In aggiunta, il servizio è offerto anche alle donne con bambini e alle famiglie con bambini, che arrivano con minori sull’isola.

D. – Quali sono le condizioni in cui vivono i minori nel Centro di prima accoglienza?

R. – Quando il Centro si trova in una situazione di sovraffollamento, come ora, le condizioni non sono sicuramente quelle adeguate all’accoglienza di un minore, ma non lo sono nemmeno all’accoglienza di un adulto. In particolare, i minori sono naturalmente più vulnerabili, quindi non sono accolti in una situazione che dal punto di vista logistico, igienico-sanitario e di supporto risponde a quei servizi fondamentali che un’accoglienza dovrebbe garantire. Non è, comunque, una struttura dove il minore dovrebbe restare più di 48 ore, per il tempo strettamente necessario alla sua mera identificazione, al suo immediato soccorso e poi al suo trasferimento.

D. – Di che cosa hanno bisogno i minori?

R. – Di cercare una finestra di minima tranquillità, per recuperare quelle forze, quella serenità, che serve poi per quello che li aspetta in un successivo momento. Questo significa che, in primo luogo, devono essere aiutati per esempio a decodificare sintomi o manifestazioni, che possano svilupparsi a livello fisico od emotivo, dovute allo stress, alla paura del viaggio che hanno affrontato. Siamo molto attenti però – e questo va sottolineato – a non offrire un percorso terapeutico e siamo molto consapevoli del fatto che le persone stanno lì per un brevissimo tempo.

D. – Un intervento di pronto soccorso, possiamo dire...

R. – E’ un intervento di pronto soccorso di tipo psicologico-psicosociale. La persona, carica di tutta una serie di emozioni, di stress, di paure, che si possono manifestare anche dal punto di vista fisico, viene subito affiancata da una persona che la aiuta a gestire tutto questo.







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