2013-07-10 12:41:41

India: è ancora emergenza alluvioni. Timori per i dispersi


Ancora piogge forti, insistenti sulle regioni dell’India settentrionale già devastate il 16 giugno da precipitazioni eccezionali che hanno provocato ufficialmente la morte di 1.200 persone (con stime locali che arrivano a 10.000 nel solo Stato di Uttarakhand), 120.000 senzatetto e gravi distruzioni. Resta tuttavia una grave incertezza sul numero dei dispersi. La stima governativa di 4.000 è stata superata dai dati sulle denunce di scomparsa che la polizia sta raccogliendo in diversi Stati colpiti (Uttarakhand, Himachal Pradesh, Utar Pradesh), ma dati più certi si avranno nelle prossime settimane. Alcune organizzazioni non governative riferiscono di 11.600 dispersi, considerando anche categorie, come i pellegrini o i migranti per lavoro, finora escluse dal conto ufficiale. Secondo le autorità - riferisce l'agenzia Misna - sono circa 110.000 coloro che sono stati salvati grazie a una massiccia operazione di soccorso, condotta in buona parte con elicotteri militari; molte operazioni, d’altra parte, sono in corso in regioni dove ancora restano gruppi isolati. La ricostruzione delle vie d’accesso alle aree montane è stata avviata, ma l’uso di velivoli senza pilota resta indispensabile per accertare che nessuno sia escluso dai soccorsi. Il Paese si interroga ora sulla sua preparazione davanti a eventi di questo genere. Anche a livello ufficiale è stata ammessa la necessità di ristrutturare l’intera organizzazione dei soccorsi d’emergenza, oltre che di migliorare la capacità di previsione di eventi naturali disastrosi. Le piogge monsoniche che hanno devastato in particolare l’Uttarakhand, meta di un gran numero di pellegrini per i suoi tanti luoghi considerati tra i più importanti per la tradizione induista, sono state le più consistenti degli ultimi 60 anni. (R.P.)







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