Emergenza carceri. Il ministro Cancellieri: necessaria riorganizzazione del sistema
Prosegue in Italia il dibattito sul Decreto legge sulle carceri, che nei giorni scorsi
ha avuto il via libera dal Consiglio dei Ministri, e che punta a una riorganizzazione
complessiva del sistema carcerario ormai al collasso. Federico Piana ne ha
parlato col ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri:
R. – E’
una strategia a 360 gradi, perché operiamo su più versanti. Intanto sul versante normativo
con questo Decreto, che è servito ad una prima azione, stiamo facendo una rivisitazione
di tutte le norme penali, con una importante azione di depenalizzazione cui procederemo
in modo che cambierà molto anche il tipo di pena e tutto quello che ad essa è connesso.
Naturalmente questa strategia richiede tempi un po’ lunghi - qualche mese per lo meno
- perché serve proprio un’analisi di tutta la materia penale e una riorganizzazione
del sistema. D’altro lato stiamo, invece, provvedendo a riorganizzare le carceri su
tutto il territorio nazionale, cercando di coprire i posti che ci mancano, anzitutto
con una serie di opere nuove: noi metteremo a punto nell’arco di un anno, massimo
un anno e mezzo, 12 mila nuovi posti, e più altri 5-6 mila posti che ricaveremo dalla
ristrutturazione di carceri che già ci sono.
D. – Alcuni criticano questo
Ddl affermando che potrebbe mettere fuori carcerati che poi possano creare problemi…
R.
– No, no! Assolutamente! Anzitutto perché non mette fuori alcun carcerato pericoloso.
E’ soprattutto un Ddl che opera sulle entrate: nel senso che molto spesso capita che
nelle carceri entrino, magari per 2-3-5-10 giorni, delle persone che poi escono dal
carcere perché non dovevano stare in carcere o perché non condannate o perché potevano
essere titolari di misure alternative. Noi, con questo Ddl, abbiamo cercato di evitare
questo fenomeno. Per cui entrerà meno gente in carcere, ma è gente che comunque non
sarebbe entrata, che però sono alla fine dell’anno un numero di 20-30 mila persone.
D. – C’è anche un aspetto che riguarda l’amnistia: lei pensa che sia utile?
Che sia una possibilità oppure no?
R. – Guardi io le dico dal punto di vista
tecnico, per la problematica che noi abbiamo del sovraffollamento che c’è, sarebbe
molto utile. Però c’è un discorso politico dietro all’amnistia e questo io lo lascio
fare al Parlamento: sarà il Parlamento che dovrà fare le valutazioni. Per quanto ci
riguarda, naturalmente, un alleggerimento della pressione della popolazione carceraria
sarebbe molto utile.
D. – Ministro, c’è poi l’annoso problema della Polizia
penitenziaria, che dice e che sostiene che da anni è sotto organico e non ce la fa
a gestire tutte le carceri italiane…
R. – Svolgono un lavoro preziosissimo!
Poi che i ruoli siano adeguati alle esigenze, credo che vada tutto visto in un’ottica
di una riorganizzazione anche del sistema carcerario. Occorre intanto investire molto
sugli strumenti informatici, che liberano le guardie carcerarie da tante incombenze;
occorre intervenire sulle strutture, che rendano meno faticoso il loro lavoro… C’è
tutta una serie di cose, per la quale poi un calcolo di carenza o meno di organico
si potrà fare soltanto quando tutto il progetto sarà definito.