Padre Lombardi: un evento storico, Papa Francesco toccato dall'accoglienza
Un “incredibile evento, densissimo, storico e significativo nel giro di poche ore”:
così il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha definito
il viaggio di Papa Francesco in un briefing con i giornalisti a conclusione della
visita a Lampedusa. “Il Papa – ha detto - era molto toccato dall’accoglienza dei lampedusani”
cui ha rivolto un caloroso ringraziamento e “l’invito a continuare ad essere un esempio
anche di accoglienza e di responsabilità per queste persone in difficoltà che giungono
sulle loro coste, presso le loro case. Questo certamente è il messaggio fondamentale
di questo viaggio”. Per il Papa – ha spiegato – era importante che si capisse il significato
di questa sua visita: un “gesto importante e significativo – come ha detto nell’omelia
– di ‘piangere per coloro che sono morti nella strada verso una condizione migliore
di vita’; di solidarietà con tutti coloro che soffrono su questa stessa strada e di
solidarietà e incoraggiamento per tutti coloro che si impegnano effettivamente ad
accoglierli e a permettere loro di ripartire verso una vita migliore; di incoraggiamento
anche molto forte per chi, a livello anche di responsabilità, può cercare di creare
le condizioni migliori perché questa vita nuova, per queste persone che hanno sofferto
tanto e che soffrono, possa realizzarsi veramente”.
“Certamente – ha proseguito
padre Lombardi – è stato anche un giorno di grande festa cristiana, di rinnovamento
nella coscienza. Ma non dimentichiamo la forza della Liturgia, che voleva essere anche
una Liturgia di penitenza e di conversione, con messaggi estremamente forti alla responsabilità”.
“Io – ha aggiunto - ho potuto dirgli, già dagli echi e dai monitoraggi, che il messaggio
sembra colto, anche a livello internazionale, con grande disponibilità e con grande
attenzione. Questo certamente gli ha fatto piacere: il senso di una missione compiuta
con intensità questa mattina e che raggiunge il suo fine di toccare le coscienza,
di risvegliare la coscienza del mondo di oggi”. Padre Lombardi ha poi parlato della
Chiesa di Agrigento, “una Chiesa che si fa veramente parte attiva di questo impegno
di accoglienza e di solidarietà con gli immigrati”.
Si tratta quindi – ha
rilevato - di “un bilancio estremamente positivo”, un viaggio “che - nel giro di
quattro ore – ha dato al mondo una vera testimonianza, che speriamo che resti! Questa
certamente è la speranza del Papa. Ma credo – ha aggiunto - che non gli mancheranno
occasioni di ricordarci queste cose e di richiamarcelo anche con altri segni estremamente
forti”. Padre Lombardi ha ricordato anche il “senso di disponibilità e di impegno
nell’organizzazione di questa giornata, che è stata organizzata nel giro di una settimana…
nel giro di cinque giorni. Quindi tutti si sono dati tantissimo da fare: i marinai,
le forze di sicurezza, il sindaco, i volontari, la Chiesa… Tutti veramente si sono
mobilitati affinché questa giornata raggiungesse il suo significato e la sua finalità.
E il Papa di questo è estremamente grato”.
Rispondendo ad una domanda sul
richiamo del Papa alle responsabilità istituzionali riguardo al dramma dell’immigrazione,
padre Lombardi ha risposto che il Pontefice “parla sempre a tutti, alla coscienza
di tutti, a seconda della loro responsabilità. Quindi non esime nessuno da questa
responsabilità. Anche lui si mette sempre, in prima persona, in questione in questi
casi. Evidentemente a seconda delle proprie responsabilità anche ai livelli più alti”.
“Quindi certamente – ha aggiunto - c’è anche un richiamo a chi ha un potere effettivo
per influire nelle decisioni che hanno delle conseguenze di carattere economico, sociale,
politico di ampio raggio” ma “non c’è in alcun modo un’accusa per qualcuno specificatamente”
perché “c’è un richiamo di responsabilità assolutamente a tutti, a partire dalle popolazioni
che possono accogliere e aiutare”.
Infine, interpellato sugli auguri del Papa
ai musulmani per l’inizio del Ramadan, padre Lombardi ha ricordato che “il Papa è
già noto per il suo atteggiamento di dialogo con tutti. Abbiamo avuto, in questi primi
mesi, occasioni estremamente significative di dialogo ecumenico – sia con gli ortodossi,
sia con gli anglicani e così via – e dialogo con il mondo ebraico, che conosce molto
bene già dall’Argentina, ma anche diversi accenni e riferimenti espliciti di dialogo
nei confronti del mondo musulmano. Questa è stata di nuovo – ha precisato - una bella
occasione per richiamarlo, anche pensando che poi tanti degli immigrati che vengono
qui dai Paesi africani sono effettivamente musulmani”. Il Ramadan – ha osservato –
“è un momento estremamente importante di impegno anche spirituale che permette poi
di sviluppare questa base del dialogo, che è di carattere anche religioso: il dialogo
che cerchiamo noi e che noi vogliamo in favore della pace e dei valori che permettono
di promuovere la persona umana. Quindi – ha concluso padre Lombardi - mi è sembrato
un riferimento molto significativo, tenendo anche conto dell’uditorio e dei Paesi
da cui questi immigrati provengono”.
Ma ecco come padre Lombardi ha risposto
al microfono di Luca Collodi:
R. - Il Papa
è venuto qui intenzionalmente per dare un messaggio di una serietà e diciamo pure
di una drammaticità formidabile. Lo diceva ance proprio mentre stavamo facendo il
percorso sull’imbarcazione, poco dopo l’arrivo del Papa. Diceva: speriamo che capiscano
il significato di questo gesto, di questo mio viaggio. Quindi, il passare lungo le
coste dove tante persone hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo, non sappiamo quante
ma sono molte, moltissime migliaia, decine di migliaia di persone forse che sono morte.
Che questo viaggio possa veramente significare tutto quello che il Papa si aspetta
di invito alla responsabilità e all’impegno per un futuro migliore per questo nostro
mondo che cammina per strade segnate spesso dall’interesse ma non dalla consapevolezza
delle sofferenze che certi procedimenti, anche di sviluppo, comportano.