La gratitudine di un immigrato tunisino per Papa Francesco: "Un angelo mandato dal
cielo"
Lampedusa, isola di speranza per migliaia di immigrati africani che attraversano il
Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore. Qui giungono dopo viaggi terribili;
nei loro occhi il ricordo della morte di tanti parenti ed amici che non ce l'hanno
fatta ad attraversare il mare. Nel loro cuore il dolore per ciò che hanno lasciato
e la speranza per ciò che sarà. E' a questi uomini, donne e bambini venuti dall'altra
sponda del "Mare nostrum" che Papa Francesco ha voluto rendere omaggio. Per pregare
con loro e per loro. Tra gli immigrati di Lampedusa è la parola "gioia" la più ricorrente,
così come "gratitudine", nei confronti del Papa che ha deciso di trasformare la periferia
più estrema nel centro del mondo. Gioia ed emozione sono espresse anche da Omar,
un ragazzo tunisino, di religione musulmana, giunto sull'isola durante l'ondata di
sbarchi del 2011. Oggi lavora come mediatore culturale a "Lampedusa Accoglienza",
dove risiedono gli immigrati. L'intervista è del nostro inviato a Lampedusa, Massimiliano
Menichetti:
R. – Nel viso
di Papa Francesco, nei suoi occhi, nella luce che c’è nei suoi occhi è come se ci
conoscesse da molto tempo; come fosse una persona che dice: io non sono cristiano,
non sono musulmano, non sono copto, non sono ebraico, sono una persona che ama tutti.
Vede in Siria c’è un “macello”; in Tunisia ci sono tanti fratelli e tante sorelle
che soffrono; vede in Libia quanti problemi ci sono… C’è un disastro!
D. –
E questo Papa ti dà un segno di speranza?
R. – A me, sì. Molta! Vince sempre
soltanto quello che ama! Vince solo la persona che ha dignità: la sincerità vince!
Vince il cuore bianco e l’anima pulita! Io sono anche sicuro che lui farà tantissime
cose per noi e noi abbiamo veramente bisogno di voi e anche di lui, specialmente di
lui.
D. – Quindi tu dici che è una figura importante per i cristiani, ma anche
per voi musulmani?
R. – Si, certo. E’ come un angelo mandato dal cielo; come
fosse un qualcosa che aspettiamo da tanto, tanto tempo. E sono fiducioso che lui,
dopo Lampedusa, andrà in Africa… Deve trovare un limite a questi “macelli” che ci
sono nel mondo! Voglio dirgli grazie, grazie mille: come tu preghi per noi, noi preghiamo
per te, per tanta vita, con tantissima salute. Spero che lui riesca ad aiutare l’Africa,
spero che farà tante cose per noi, perché anche noi abbiamo tantissimo bisogno di
lui.