2013-07-08 15:42:34

Il vescovo di Nola: la Chiesa non è mai "contro", ma sempre con le persone e per il lavoro


Si era detto amareggiato e scosso, il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, accusato nei giorni scorsi dalla Fiat, attraverso una lettera pubblicata su un giornale locale, di stare “dalla parte dei violenti e dei prevaricatori” sebbene involontariamente. Così è stata infatti interpretata la sua presenza davanti allo stabilimento di Pomigliano il 15 giugno scorso, in occasione della protesta degli operai contro i due sabato di recupero produttivo. Ieri la risposta di mons. Depalma attraverso lo stesso organo di stampa per fare chiarezza sulla propria posizione. Ascoltiamo il presule al microfono di Adriana Masotti:RealAudioMP3

R. – Innanzitutto la mia scelta non è involontaria, è una scelta voluta nello stile della mia Chiesa che da anni è impegnata a servizio degli ultimi, soprattutto dei tanti che perdono il lavoro per la chiusura di fabbriche. Quando io sono andato davanti alla Fiat il 15 giugno non ho trovato nessuno fuori i cancelli di Pomigliano. Ho trovato semplicemente i carabinieri e la polizia di Acerra. Quindi non ho trovato violenti e non ho trovato violenza. Come Chiesa e come vescovo io non conosco la parola “contro”: noi in nome del Vangelo siamo per tutti. Siamo per gli operai di dentro e gli operai di fuori. Siamo anche per gli imprenditori e per i politici. Siamo chiamati a sederci attorno allo stesso tavolo per tentare di dare risposte al grido arrabbiato della nostra gente e del nostro popolo. Io non ho la logica della finanza o del profitto, io ho soltanto la logica del Vangelo, che significa attenzione, presenza, solidarietà. Nessuno può accusare la Chiesa o un vescovo perché cerca di ascoltare il grido della gente e di sostenere il suo coraggio e la sua speranza. L’interpretazione ideologica non è fatta per capire la logica di una Chiesa, la logica di un ministero episcopale che ha altre logiche, altri stili e altre motivazioni. Io non mi sento un vescovo “contro”, ma mi sento un vescovo di una Chiesa “accanto” e “per”. Proprio venerdì sera, prima di ricevere la lettera, ai sindaci e alle sigle sindacali che avevo convocato in episcopio, ho ripetuto questa frase: la Chiesa non è contro nessuno, la Chiesa è per coinvolgere tutti ad assumersi le proprie responsabilità per dare un segnale di speranza a quanti soffrono in questi momenti.

D. - Lei pensa che questa sua lettera metterà il punto sulla vicenda o ci sono incontri futuri in programma con la Fiat?

R. – Io nella mia lettera di risposta mi sono dichiarato disponibile ad andare in Fiat per incontrare tutti gli operai. A me non interessa se sono quelli di dentro, quelli di fuori: a me come vescovo interessano gli operai, il mondo del lavoro e la gente che grida. Sono tutti miei fratelli, miei amici, ai quali devo dare e devo gridare la speranza del Vangelo.

D. – Il suo, a fianco di tutti i lavoratori, non è un atteggiamento isolato ma, come accennava, di tutta la sua Chiesa…

R. – Io voglio insistere, voglio insistere: io non sono per una parte. La mia Chiesa, con il vescovo è per tutto il mondo del lavoro, per tutti gli operai, per la loro dignità, per la dignità delle loro famiglie e per la dignità dei loro giovani. E non condanno l’impresa, non condanno l’imprenditoria, ma dobbiamo tener presente un’altra logica e dobbiamo tener presente, prima di tutto, altri valori.

Ultimo aggiornamento: 9 luglio







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