Resta alta la tensione in Egitto, incerta la nomina di El Baradei a premier
Nuova giornata di protesta al Cairo per i Fratelli Musulmani come per i manifestanti
anti Morsi che si stanno concentrando in piazza Tahrir. Incerta, intanto, la nomina
del premio Nobel per la Pace, El Baradei, a primo ministro del Paese, mentre una nuova
esplosione ad un gasdotto si è verificata nel Sinai. Ci aggiorna Roberta Barbi:
La smentita
arriva poco prima di mezzanotte: la presidenza egiziana di Adly Mansour sta valutando
“diverse opzioni” oltre a quella di Mohamed El Baradei come primo ministro ad interim
del Paese, anche se la sua nomina sembrerebbe “la più logica”, ed ha comunicato che
non c’è una data fissata per la designazione del premier. Contro di lui, definito
un uomo degli Stati Uniti, si sono scagliati i Fratelli Musulmani, la cui protesta
davanti alla moschea di Rabaa el Adaweya proseguirà fino a che il deposto Morsi non
tornerà in carica, ed il partito islamico Nour. Dal canto suo l’ex presidente dell’Aiea,
che in caso di nomina chiede “piene prerogative” per formare un governo di coalizione
“inclusivo”, fa sapere che la sua unica linea rossa è “il rispetto della tolleranza
e della democrazia” e che l’ex presidente Morsi va trattato “con dignità”. Sulla nomina
di El Baradei è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ribadendo
che Washington non appoggia “nessun partito egiziano in particolare” e confermando
la propria preoccupazione per la “polarizzazione politica” che si sta verificando
in Egitto. Proseguono dunque i negoziati, mentre i manifestanti anti Morsi continuano
a confluire nella centrale piazza Tahrir e la Procura generale egiziana ha ordinato
l’arresto per due esponenti del braccio armato dei Fratelli Musulmani, accusati di
istigazione all’uccisione di manifestanti durante le proteste. Nella notte, inoltre,
una nuova esplosione di natura incerta si è verificata nel Sinai, colpendo un gasdotto
che collega l’Egitto alla Giordania, già oggetto in precedenza di diversi attacchi.