2013-07-07 14:37:53

Nastri d'argento a Taormina: appello per rivitalizzare il Cinema italiano


In una piacevole serata al Teatro Antico di Taormina condotta da Laura Delli Colli sono stati assegnati i Nastri d’Argento, i riconoscimenti dei giornalisti cinematografici italiani. Jasmine Trinca e Aniello Arena, Verdone e Ferilli, Tornatore con Morricone: tanti volti noti e giovani promesse sono saliti sul palco e in coro hanno chiesto il riconoscimento del loro settore come vitale per la cultura di un Paese. Il servizio di Luca Pellegrini.RealAudioMP3

Nell’anno incerto del Cinema italiano, potrebbero essere i Nastri che ne segnano la ripartenza. Prima ancora che con le scelte fatte dai giornalisti italiani, che hanno confermato i titoli di maggior successo, gli autori e gli attori più amati, con l’appello che questi hanno lanciato affinché uno stato distratto e insensibile intervenga al più presto in difesa della produzione e del futuro di un settore artistico come quelle del Cinema, vitale per l’industria e la cultura di una nazione. Ma la festa a Taormina è stata anche occasione per applaudire chi il Cinema lo ha fatto con grandi risultati artistici nel corso della passata stagione, riconoscendone l’impegno nell’affrontare personaggi problematici, magari del tutto estranei alla loro immagine tradizionale, come Carlo Verdone, che si è immerso nella Grande bellezza di Sorrentino con drammatica inquietudine, aggiudicandosi il Nastro per il migliore attore non protagonista. Che così ha commentato.

“É stata un’esperienza molto singolare, perché era la mia prima incursione in un territorio diverso dalla commedia, con un film drammatico. Però, questa umanità del personaggio, privo di cinismo rispetto agli altri del film, mi ha aiutato molto perché mi sono avvicinato a certe tonalità che avevo usato anche in altri film. Quindi questo personaggio dello sconfitto è un po’ presente anche in tanti altri miei film, in tante sequenze; mi viene in mente, Al lupo! Al lupo, Iris Blond, Compagni di scuola … insomma, c’è sempre stata un po’ questa vena di malinconia - sconfitta da parte mia. Però, chiaramente questo è un film metafisico, visionario, un bellissimo affresco su Roma che è una grande scenografia. Quindi io l’ho presa in una maniera molto seria anche perché Roma è la mia città, quindi ci tenevo molto a fare una bella cosa, anche per Paolo che credeva in me”.

Al suo fianco, per lo stesso film e categoria, Sabrina Ferilli, che combatte per ridare un senso perduto alla vita. Jasmine Trinca è la migliore attrice protagonista: con Giorgio Diritti in Un giorno devi andare è una tormentata ragazza che cerca conforto nella carità, scoprendo che basta un sorriso per far felice chi non ha nulla e ricevere molto in cambio. Ma in Miele, il debutto alla regia di Valeria Golino - che ottiene il Nastro come regista esordiente - dona, invece, la morte a chi si trova nel mare del dolore fisico, attraverso il suicidio assistito, nella confusa deriva etica di chi non sa più distinguere i confini tra bene e male, Dio e uomo. Fino a una drammatica, irreversibile presa di coscienza. Anche Aniello Arena, condannato all’ergastolo, è un segnale. Questa volta di riscatto e umana civiltà. Ha calcato il set di Reality di Garrone con un protagonista specchio di un’Italia confusa, velleitaria e immiserita, lavorando al film con una tale pertinenza da valergli il Nastro come migliore attore. Maria Sole Tognazzi ha diretto la commedia Viaggio sola, vincendo per questa categoria, un film con un messaggio positivo, che parla di donne sole ma felici, autonome e solide. Tornatore fa nuova incetta dopo i David: è il miglior regista con La miglior offerta che ottiene in tutto sei riconoscimenti.







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