2013-07-06 14:41:35

Sudan: dopo giorni di scontri, torna la calma in Darfur


Sembra essere tornata la calma a Nyala, nella regione sudanese del Darfur, dove nei giorni scorsi si sono verificati scontri tra l’esercito, i ribelli e alcune tribù rivali che hanno causato, tra l’altro, l’uccisione di almeno cinque persone, tra cui un operatore umanitario, e il ferimento di altri tre nel corso di una sparatoria avvenuta in città. I fatti hanno scatenato il panico a Nyala, dove tutti i negozi sono rimasti chiusi e dove le autorità hanno imposto il coprifuoco notturno, esteso poi all’intera area meridionale della regione. Secondo fonti dell’agenzia Misna che vogliono restare anonime, la miccia che ha innescato le violenze è stata l’uccisione di Mohammed Abdullah Sharara, soprannominato Dekron, un esponente della tribù araba dei Rizeigat, ritenuto organizzatore di diversi sequestri e a capo di un giro di ricettazione di auto. Per motivi di sicurezza, un volo da Khartoum a Nyala è stato cancellato e anche il personale dell’Onu si è spostato in un bunker. La città, inoltre, è circondata da campi profughi stracolmi come quello di Saraf, dal quale negli ultimi giorni sono arrivate oltre mille famiglie in fuga da altre località dove si stanno verificando scontri. Secondo le stime delle Nazioni Unite, nei primi mesi di quest’anno sono state 300 mila le persone costrette dalle violenze a lasciare i propri villaggi d’origine. Il Darfur, abitato in maggioranza da popolazioni non arabe, è stato dilaniato da un conflitto civile che ha provocato migliaia di vittime e di sfollati tra il 2003 e il 2007, ma ancora oggi stenta a trovare tranquillità. (R.B.)







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