La prima Enciclica
di Papa Francesco, "Lumen Fidei", offre agli uomini di oggi una scelta di vita. Cercare
la verità, la giustizia, il senso dell'esistenza, nella fede legata alla vita e alla
Parola di Gesù. Una sfida, in tempi di relativismo culturale, che "illumina il futuro
de mondo e fa crescere la speranza di percorrerlo con gioia". "Considerando la
fede anche come principio e fonte dell'azione sociale del cristiano nella vita pubblica".
"Uno dei problemi più acuti che oggi dobbiamo affrontare - commenta l'arcivescovo
di Torino mons. Cesare Nosiglia, vicepresidente della Cei - è senza dubbio la trasmissione
della fede di generazione in generazione. Se questo viene meno nella famiglia e nella
comunità la fede languisce, diventa cultura astratta o codice di buoni comportamenti
ma non incide nella mentalità e nel vissuto delle persone. I sacramenti sono l'ambiente
in cui si può iniziare a trasmettere la fede. E le difficoltà sociali stanno facendo
riscoprire a tanti la bellezza delle relazioni interpersonali che aprono anche all'incontro
con Dio". Per questo l'Enciclica ha un forte valore pastorale per tutte le diocesi
italiane. "Papa Francesco afferma inoltre come la massima affidabilità dell'amore
di Cristo per l'uomo si trova nella sua morte, espressione familiare in una città
come Torino, città custode della Sacra Sindone". "Come scritto dal Papa in occasione
della ultima ostensione televisiva della Sindone, conclude mons. Nosiglia, l'uomo
della Sindone ci guarda, svelandoci il mistero di ogni uomo sofferente che trova
in Cristo la speranza di risorgere a vita nuova. Con la morte, la fede di Gesù si
fa amore per l'uomo". (a cura di Luca Collodi)