2013-07-04 15:03:50

Pellegrinaggio a Roma dei giovani seminaristi, novizi e novizie di tutto il mondo


Iniziato giovedì a Roma il pellegrinaggio di seminaristi, novizi e novizie, promosso dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione in occasione dell’Anno della Fede. All’evento, intitolato “Mi fido di Te”, partecipano giovani uomini e donne provenienti da tutto il mondo, che oggi incontreranno Papa Francesco e domani parteciperanno alla Santa Messa presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro. Roberta Barbi ha raccolto alcune delle loro testimonianze:RealAudioMP3

Sono in centinaia, vengono da tutto il mondo e in comune hanno l’aver risposto alla chiamata di Cristo e la voglia di testimoniare con gioia il grande valore del servizio nella Chiesa per la nuova evangelizzazione. Sono i seminaristi, i novizi e le novizie che partecipano al pellegrinaggio che prende il via oggi con la visita alla Tomba dell’Apostolo Pietro. Il titolo scelto per l’evento è “Mi fido di Te”, ma cosa significa per un giovane che ha intrapreso il cammino vocazionale, affidarsi al Signore? Ci risponde Francesco Abate, 23 anni, seminarista a Catania:

“Il presupposto è la condizione di ogni cammino cristiano, in vista del Battesimo, ma per un seminarista è un’espressione ancora più forte che caratterizza appunto la propria esistenza”.

Nel corso del pellegrinaggio che si concluderà con la Messa del Papa domenica 7 luglio, i partecipanti avranno modo di approfondire la loro relazione con Cristo, ma anche di scambiarsi testimonianze attraverso il racconto delle diverse esperienze. Queste le aspettative di Francesco:

“A Roma c’è la tomba di Pietro e questa sera faremo appunto il pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo, con la Professio fidei. È un grande segno di comunione di tutti noi seminaristi con il Papa, con il vescovo di Roma e pastore della Chiesa. È un grande segno di comunione e di incoraggiamento”.

Il momento più importante e atteso dell’iniziativa è certamente rappresentato dall’incontro con il Papa e dalla partecipazione alla Messa nella Basilica di San Pietro. Antonio Sanfilippo, altro seminarista siciliano di 23 anni, racconta l’emozione dell’attesa e spiega cosa significa per chi viene da lontano trovarsi a Roma così vicini al Papa:

“E’ la prima volta che partecipo alla Messa di Papa Francesco. In quanto vescovo di Roma, e quindi successore di Pietro, credo sia un’esperienza bellissima. Posso, infatti, toccare con mano quello che il Signore ha lasciato alla Chiesa: la successione degli apostoli e, per mezzo suo, la sua presenza tra di noi”.

L’incontro con Papa Francesco offrirà ai partecipanti molti spunti di riflessione per il loro percorso vocazionale personale. Daniel Ienciu, 30 anni, seminarista romeno della diocesi svizzera di Lugano, ci spiega cosa significa essere sacerdote nel mondo di oggi:

“Certamente essere la voce, il cuore, le mani di Cristo, in un mondo che come ben sappiamo si sta confrontando con varie sfide. Papa Francesco ci chiede di essere padri e quindi di esercitare quella paternità che è scritta nel cuore di ogni uomo. Questa paternità pastorale e spirituale è dare vita a coloro che soffrono e luce a coloro che non vedono”.

Ultimo aggiornamento: 6 luglio







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