2013-07-04 08:00:27

Golpe in Egitto: Morsi in mano ai militari, almeno dieci morti negli scontri


Golpe dei militari in Egitto che hanno destituito il presidente Morsi. Migliaia le persone in piazza. Negli scontri tra pro e contro il Capo di Stato destituito sono morte almeno dieci persone. Sospesa la Costituzione, si prospettano elezioni anticipate, mentre la Comunità internazionale guarda con preoccupazione alla presa di posizione delle divise. Giuseppe Acconcia:RealAudioMP3

È almeno di dieci morti il bilancio degli scontri tra pro e anti Morsi in tutto il Paese nella notte di ieri. Il nuovo presidente designato pro tempore è il giudice Adli Mansour, presidente della Corte costituzionale. Morsi è stato destituito nel pomeriggio di ieri, sarebbe agli arresti domiciliari presso il ministero della Difesa e gli è stato imposto il divieto di espatrio. Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dopo aver annunciato colloqui con il Cancelliere tedesco Angela Merkel in merito alla crisi egiziana, si è detto «preoccupato» di quanto sta accadendo nel paese e ha auspicato un «rapido e pieno ritorno a un governo democratico» dopo l’«arbitrario» arresto di Morsi e sta valutando le «implicazioni di legge rispetto agli aiuti americani al governo egiziano». Incaricati di definire i tempi di una roadmap per uscire dalla nuova crisi sono il gran imam di al Azhar, Ahmed El-Tayeb, il papa copto, Tawadros II e il portavoce delle opposizioni Mohamed El-Baradei, in presenza di giovani del movimento Tamarrod (Ribelli). Secondo indiscrezioni, la roadmap prevederebbe un periodo di transizione seguito da elezioni presidenziali e legislative con la formazione di un governo tecnico. Subito dopo l'annuncio della road map sono state oscurate alcune reti televisive della Fratellanza e due emittenti salafite. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione e arrestato il personale della rete del Qatar al Jazira.

Sulla situazione in Egitto, Benedetta Capelli ha raccolto il commento di Massimo Campanini, docente dell’Islam contemporaneo presso l’Università di Trento:RealAudioMP3


Si tratta di una brutta pagina che è stata scritta in Egitto. Nonostante l’opposizione di piazza, (Tahrir) nei confronti di Morsi, abbia sostenuto che l’intervento militare interpreta la volontà del popolo, io penso che la defenestrazione del presidente da parte dell’esercito sia un golpe perché Morsi era stato democraticamente eletto. Può non piacerci, ma queste sono le regole della democrazia. Io penso che i militari difficilmente possano vantare delle credenziali di democrazia: il loro intervento rimane un intervento di imperio e di autorità che suscita preoccupazioni. Il rischio che i Fratelli Musulmani non restino a guardare indubbiamente c’è, però non arrischieranno una guerra civile.








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