Pressing dell'Onu per salvare i civili nella città siriana di Homs
In Siria è di almeno quattordici civili uccisi il bilancio di un nuovo bombardamento
lealista alla periferia di Damasco. Intanto dall’Onu giunge un appello affinché i
2.500 civili rimasti intrappolati ad Homs siano salvati. Sentiamo Marina Calculli:
L’Onu lancia
un appello per i 2.500 i civili ''intrappolati'' ad Homs, da sabato sotto assedio
da parte dell’esercito leale al presidente Bashar al-Assad. A lanciare l’appello è
stato Eduardo del Buey, vice portavoce del segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon,
che ha chiesto alle parti di fare il possibile per evitare che ci siano vittime tra
i civili, consentire l'accesso agli operatori umanitari e permettere ai civili intrappolati
di lasciare la città senza il timore di rappresaglie. Inoltre in un’intervista al
Financial Times, il vice primo ministro per gli affari economici di Damasco Kadri
Jamil ha spiegato la portata del supporto di Russia, Cina e Iran nei confronti del
regime: 500 milioni di dollari al mese è infatti la cifra degli aiuti che riceve il
regime, pari al 10% del PIL d’anteguerra. Le sanzioni e la svalutazione della lira
siriana oltre alla perdita nel 2012 di circa l’81% del PIL d’anteguerra. E tuttavia
a partire le conseguenze più gravi della crisi politica attuale è la popolazione sottoposta
ad un’inflazione altissima e a un tasso di disoccupazione ormai oltre il 35%. Intanto
si arena Ginevra 2, la conferenza di pace organizzata da Mosca e Washington. La volontà
c’è – spiegano congiuntamente Russia e Stati Uniti – ma per ora le troppe divergenze
impongono di attendere.