2013-07-03 07:08:31

India: i dalit cristiani minacciano di non votare per i partiti che non li difendono


Alle elezioni legislative del 2014 in India, i Dalit cristiani non voteranno per quei partiti, compreso il Partito del Congresso al potere, che non si sono impegnati concretamente per l’abolizione delle leggi che continuano a discriminarli. Lo annuncia un comunicato diffuso dal Consiglio nazionale delle Chiese in India (Ncci) al termine di una riunione a New Delhi di un centinaio di leader Dalit cristiani convocati per decidere quale linea assumere nei confronti dei partiti in corsa per l’elezione del nuovo Parlamento federale. Da decenni essi chiedono, con il sostegno della Chiesa, pari opportunità d’istruzione e di accesso ai servizi sociali essenziali. In base a un decreto del 1950, i Dalit convertiti al cristianesimo e all’islam continuano infatti ad essere esclusi dal sistema delle quote riservate e da altri benefici previsti dalla legge per le sotto-caste, le classi svantaggiate e le popolazioni tribali. Diritti di cui invece godono adesso, oltre ai Dalit indù, quelli convertiti al buddismo e alla religione sikh. Nonostante gli impegni assunti dal Governo di coalizione guidato dal Partito al Congresso nulla è stato fatto per abolire tali discriminazioni. Un rapporto pubblicato nel 2007 da una commissione insediata dall’esecutivo che ha riconosciuto le ragioni dei Dalit cristiani giace in Parlamento dal 2009 e attende di essere ancora esaminato. Secondo i dati della Chiesa indiana il 60% dei 25 milioni di cristiani del Paese provengono dalle caste Dalit. (L.Z.)







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