Festa nei Giardini Vaticani: il Circolo di San Pietro offre una cena a 200 poveri
Oltre 200 poveri di Roma hanno partecipato alla cena organizzata lunedì sera nei Giardini
Vaticani, davanti alla Grotta di Lourdes, dal Circolo di San Pietro, i cui volontari
si sono occupati di servire a tavola. Una grande festa per i bisognosi in onore di
Papa Francesco, alla quale ha partecipato anche il cardinale Giuseppe Bertello, presidente
del Governatorato della Città del Vaticano, e il presidente del Circolo, il duca Leopoldo
Torlonia. Al microfono di Roberta Barbi, l’assistente ecclesiastico del Circolo,
mons. Franco Camaldo, racconta l'evento:
R. – Abbiamo
vissuto una giornata di grande serenità e di grande gioia. La cena – a dire dei nostri
assistiti – è stata molto gradita, perché era molto curata e l’hanno trovata molto
buona. È stata servita a tavola anche dal cardinale Bertello, dal duca Torlonia e
anche da me. Nel volto dei nostri assistiti c’era tanta gioia, frammista ad emozione
e quasi incredulità: trovarsi nei Giardini Vaticani, in un pomeriggio molto bello,
davanti alla Grotta della Madonna, essere serviti a tavola, questi tavoli così ben
apparecchiati ... c’erano veramente tanta emozione e tanta incredulità!
D.
- Al termine della cena, ai partecipanti sono stati consegnati anche pacchi dono…
R.
– Due sacchetti: uno con della frutta e l’altro con dei dolci, arrivati da Napoli,
che ci sono stati offerti da un nostro socio. Poi, in ricordo della giornata, abbiamo
regalato loro un portachiavi del Papa, con un’immaginetta del Santo Padre. Tante volte
gli assistiti hanno gridato “Viva il Papa–Viva il Papa”. E poi una cosa molto, molto
bella e singolare: molti assistiti sono venuti da noi portando con sé degli scritti,
delle letterine, dei pensieri per il Papa, tanto che noi - se riusciamo già oggi pomeriggio
o al massimo domani mattina - faremo recapitare al Santo Padre sia alcune foto della
cena, sia queste lettere, perché proprio esprimono la riconoscenza dei nostri assistiti
nei confronti del Papa.
D. - Il Circolo di San Pietro, nei suoi 144 anni di
storia, si è sempre impegnato in attività di solidarietà: in questi ultimi anni, con
la crisi, com’è cambiata l’identità dei bisognosi? Sono cresciuti di numero?
R.
– Sono cresciuti di numero, senz’altro. È cambiata proprio l’identità degli assistiti.
Giovanni Paolo II ebbe a dire una definizione molto bella del Circolo: “Il Circolo
di San Pietro è il braccio della carità del Papa per i poveri di Roma”. Questo è stato
sempre: durante la II Guerra Mondiale, alle cucine del Papa, che erano le cucine del
Circolo, si andava per prendere la minestra del Papa. Oggi c’è una nuova identità
di povero: prima c’erano molti extracomunitari; oggi, invece, ci sono molti italiani,
che per la crisi in atto non riescono a far fronte alle spese, non arrivano a fine
mese.
D. - Secondo la sua esperienza, di cosa hanno bisogno maggiormente queste
persone?
R. – Direi che hanno bisogno di tutto! Hanno bisogno di un aiuto immediato,
quindi del pasto pronto da mangiare perché non hanno i soldi per andare a comprarlo,
ma hanno bisogno anche del nostro affetto, della nostra solidarietà, della nostra
carità. Da noi si trovano come a casa, perché noi cerchiamo di metterli a loro agio.
D. - Nei giorni scorsi, inoltre, è stata celebrata l’annuale Giornata per
la carità del Papa, di cui il Circolo è parte attiva…
R. – Il Circolo raccoglie
quello che prima veniva chiamato l’ “Obolo di San Pietro” e che oggi si chiama “Obolo
per la carità del Papa”. Quest’anno – come sempre – circa 150 soci hanno raccolto,
nei giorni 28-29-30 giugno, le offerte nelle quattro Basiliche papali. Oltre a questo,
il Circolo raccoglie anche quanto viene raccolto nelle parrocchie di Roma, perché
il cardinale vicario ogni anno manda una lettera ai parroci, chiedendo proprio di
raccogliere le offerte per la carità del Papa, che vengono poi offerte al Santo Padre
durante l’udienza che concede ogni anno al Circolo.