“I laici e la Chiesa”: il nuovo libro del sociologo Luca Diotallevi
“I laici e la Chiesa. Caduti i bastioni”: è il titolo del nuovo libro del sociologo
Luca Diotallevi, edito dalla Editrice Morcelliana. Il libro si sofferma sulle sfide
e difficoltà del ministero presbiteriale nel mondo contemporaneo e sulla vicenda del
laicato cattolico italiano. “Una disamina lucida e a tratti tagliente – scrive Enzo
Bianchi nella prefazione – che non sfocia mai in cinismo o rassegnazione”. Nel libro,
si parla inoltre dell’esperienza delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, di
cui Diotallevi è vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore. Al microfono
di Alessandro Gisotti, Luca Diotallevi si sofferma sulle premesse che
hanno dato vita a questa sua nuova opera:
R. – Io di mestiere
faccio il sociologo e destò in me un grande stupore trovare in un classico della teologia,
come von Balthasar, un’interpretazione lucidissima della crisi di un certo mondo,
che lui percepì negli anni Cinquanta. A metà anni Settanta, commentando i frutti positivi
del Concilio, Ratzinger si rifece a questa analisi; l’analisi di von Balthasar aveva
per titolo “Abbattere i bastioni”, la riflessione di Ratzinger culminava con questa
domanda: “I bastioni – hai ragione tu – sono caduti”, rivolgendosi al suo più anziano
collega, “i bastioni sono caduti: e adesso?”. Ecco: il libro è un tentativo di contribuire
a questa grande domanda che tutti noi abbiamo di fronte, perché ce l’ha posta il Concilio
e ce l’ha posta Paolo VI; un contributo al tentativo di rispondere alla domanda: che
succede, dopo che sono caduti i bastioni?
D. – Pagine importanti del libro
sono dedicate all’apostolato dei laici, che - viene specificato - non è la
pastorale dei laici: una riflessione al riguardo …
R. – In momenti di
grandi difficoltà, come quelli attraversati da tutta la nostra società negli anni
Settanta, Ottanta e così via, la Chiesa, secondo me, ha spesso risposto con paura:
la paura è stata il clericalismo – sentiamo le cose dure che del clericalismo ha detto
in questi giorni anche Papa Bergoglio – e il clericalismo è stato offrire ai laici
una "comoda prigione": quella di un’idea di Chiesa in cui tutto si riduce a pastorale.
La pastorale come apostolato dei pastori è una cosa, ma l’apostolato dei laici è un’altra
cosa: è il trattare con coraggio delle cose del mondo, cercando di ordinarle a Dio.
E’ la differenza tra due luoghi molto importanti della Costituzione dogmatica sulla
Chiesa, Lumen Gentium, in cui si dice che compito dei pastori è servire il
popolo perché liberamente e ordinatamente segua il Signore; il compito dei laici è
stare nella storia nella loro condizione secolare, e trattare delle cose del mondo.
Questo lo devono fare seguendo l’insegnamento dei pastori, ma in coscienza assumendosi
le proprie responsabilità.