Mons. Chullikatt all’Onu: no alle logiche antinataliste, passare dall’egoismo alla
solidarietà
Ogni giorno nel mondo muoiono 19 mila bambini sotto i 5 anni a causa di malattie curabili.
E’ il dato sconvolgente che mons. Francis Chullikatt ha sottolineato nel suo intervento
al Palazzo di Vetro sul tema dello sviluppo sostenibile. L’Osservatore permanente
della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York ha, inoltre, messo in guardia
dai tentativi – ispirati a meccanismi malthusiani - di ridurre la questione della
salute alle preoccupazioni demografiche come se si potessero risolvere le emergenze
sanitarie riducendo il numero delle persone, piuttosto che fornendo invece servizi
adeguati a chi non ne ha. La Chiesa cattolica, ha detto il presule, è impegnata in
prima linea in questo sforzo con i suoi 5.400 ospedali, i suoi 17.500 dispensari e
567 lebbrosari. La Santa Sede, ha ribadito mons. Chullikatt, chiede agli Stati di
“andare oltre” una “logica stereotipata” interessata solo alla salute riproduttiva,
che maschera un “disfattismo nichilista” nel momento in cui considera un servizio
sanitario la “sistematica distruzione dalla vita nascente”. A rendere tutto ancora
più tragico, ha denunciato il diplomatico vaticano, è il fatto che la comunità globale
ha le capacità tecniche e finanziarie di “salvare milioni di vite ogni anno”. Ed ha
denunciato che l’unico motivo “che ci impedisce di adottare un impegno globale per
l’accesso alle medicine di base e alle tecnologie è la continua difesa di un’avidità
senza freno per il profitto”. Di qui l’appello a spezzare la logica egoista del profitto
e a sostituirla con una logica della cura per l’altro e della solidarietà. La Santa
Sede, ha concluso, ritiene che invece di investire finanziamenti per cancellare il
dono della vita, bisognerebbe rafforzare gli sforzi per salvare le vite di quanti
muoiono a causa di malattie curabili. (A cura di Alessandro Gisotti)