Il Papa riceve gli ortodossi del Patriarcato ecumenico: non dobbiamo avere paura del
dialogo
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Un importante incontro a carattere ecumenico ha aperto
gli impegni di ieri di Papa Francesco, che ha accolto in Vaticano la delegazione del
Patriarcato ortodosso ecumenico, giunta a Roma per partecipare, come da tradizione,
alla Festa dei Santi Pietro e Paolo del 29 giugno. La solenne celebrazione avrà inizio
domattina alle 9.30 nella Basilica di San Pietro e sarà presieduta dal Pontefice,
che imporrà il pallio ai nuovi arcivescovi metropoliti. Il servizio di Alessandro
De Carolis:
Verità tra mille
voci discordanti, speranza in un mondo che ne conserva poca, pace su un pianeta ancora
preda di troppo odio. È quello che i cristiani hanno sempre cercato di testimoniare
e che bello sarebbe se la voce che annuncia tutto questo fosse unita. È con questo
augurio sostanziale che Papa Francesco, per la prima volta dalla sua elezione, ha
condiviso l’abbraccio con i rappresentanti del Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo
I, nel primo dei due tradizionali incontri che scandiscono ogni anno la celebrazione
delle rispettive feste patronali. Un cammino cominciato nel 1969, che ha avvicinato
molto le due Chiese sulla strada della piena unità e che – ha osservato il Papa –
ha molto da dire al resto del mondo:
“La ricerca dell'unità tra i cristiani
è un'urgenza (...) alla quale, oggi più che mai, non possiamo sottrarci. ¡Nel nostro
mondo affamato ed assetato di verità, di amore, di speranza, di pace e di unità, è
importante per la nostra stessa testimonianza, poter finalmente annunciare ad una
sola voce la lieta notizia del Vangelo e celebrare insieme i Divini Misteri della
nuova vita in Cristo!”.
Sappiamo bene, ha detto Papa Francesco, che l'unità
è per prima cosa “un dono di Dio per il quale dobbiamo incessantemente pregare, ma
a noi tutti – ha ribadito – spetta il compito di preparare le condizioni, di coltivare
il terreno del cuore, affinché questa straordinaria grazia venga accolta”. Il Papa
ha molto apprezzato come “contributo fondamentale alla ricerca della piena comunione
tra cattolici ed ortodossi” il lavoro che da anni svolge la Commissione mista internazionale
per il dialogo teologico, attualmente impegnata sul “delicato tema della relazione
teologica ed ecclesiologica tra primato e sinodalità nella vita della Chiesa”:
“È
significativo che oggi si riesca a riflettere insieme, nella verità e nella carità,
su queste tematiche iniziando da ciò che ci accomuna, senza tuttavia nascondere ciò
che ancora ci separa. Non si tratta di un mero esercizio teorico, ma di conoscere
a fondo le reciproche tradizioni per comprenderle e, talora, anche per apprendere
da esse”.
Apprendere, ad esempio, ha affermato Papa Francesco, il senso
della collegialità episcopale e la tradizione della sinodalità che, ha riconosciuto,
è così “tipica delle Chiese ortodosse”:
“Sono fiducioso che lo sforzo di
riflessione comune, così complesso e laborioso, darà frutti a suo tempo. Mi è di conforto
sapere che cattolici ed ortodossi condividono la stessa concezione di dialogo che
non cerca un minimalismo teologico sul quale raggiungere un compromesso, ma si basa
piuttosto sull'approfondimento dell'unica verità che Cristo ha donato alla sua Chiesa
e che non cessiamo mai di comprendere meglio mossi dallo Spirito Santo. Per questo,
non dobbiamo avere paura dell’incontro e del vero dialogo”.