2013-06-28 14:01:00

Bruxelles: al centro della settimana della speranza la disoccupazione giovanile


Al servizio della speranza una missione a cui la Chiesa in Europa non può rinunciare e alla quale non può sottrarsi anche se incontra delle difficoltà”. Sono queste le prime parole diramate dall’agenzia Sir che mons. Alain Lebeaupin, nunzio apostolico presso l’Unione Europea, ha pronunciato a Bruxelles nella messa conclusiva della “week of hope”, settimana della speranza promossa dalla Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) in occasione del decimo anniversario dell’esortazione post-sinodale “Ecclesia in Europa” di Giovanni Paolo II. "L’Europa nella sua proiezione storica - ha ricordato il nunzio - ha una vocazione ad aprire le coscienze e i cuori per rispondere ad un umanesimo che affonda le sue radici nel messaggio evangelico. Nel processo della costruzione della casa comune europea bisogna essere accoglienti verso coloro che soffrono e che cercano solidarietà per una società rispettosa della dignità della vita umana. A margine della chiusura dell’appuntamento di Bruxelles, padre Patrick H. Daly segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea, ha ricordato ai leader europei di non dimenticare la dimensione sociale della politica economica. E mentre era in corso il Consiglio europeo incentrato sulla politica economica in particolare, sulla promozione dell’occupazione giovanile, padreDaly ha ricordato che L’Europa sta affrontando il grande problema della disoccupazione una grande sfida per la speranza e per l’avvenire della comunità europea: la disoccupazione diffusa soprattutto tra i giovani preparati ma purtroppo vittime di uno sbarramento al mercato del lavoro, toglie senso al valore della vita e genera una profonda crisi esistenziale. Conseguenza evidente di una politica economica che dimentica la dimensione sociale”. La Chiesa - fa notare padre Daly - è la voce delle persone che vivono ai margini della società aggiungendo che il cristiano è colui che vive secondo i valori fondamentali ispirati dal Vangelo, che si batte per una giustizia più equilibrata e che si schiera per la dignità umana. Dignità che oggi si traduce anche in posti di lavoro, perché l’uomo e la donna che lavorano hanno dignità e rispetto per se stessi, mentre la disoccupazione oltre a essere fonte d’ingiustizia sociale toglie anche la capacità di guardare con speranza al futuro. (A cura di Federica Baioni) RealAudioMP3







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