L'Università cattolica di Lublino conferisce il Dottorato in teologia "honoris causa"
a Kiko Arguello
Mercoledì scorso, l’Università Cattolica di Lublino, una delle più prestigiose della
Polonia, con oltre 16 mila studenti, l’ateneo dove ha insegnato Giovanni Paolo II,
ha conferito il dottorato in Sacra Teologia honoris causa a Kiko Argüello, unitamente
a Carmen Hernández (che non ha potuto essere presente all’atto), per ”l’originale
contributo” da essi dato “al rinnovamento della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II”,
attraverso il Cammino Neocatecumenale. L’atto accademico si è svolto nel chiostro
dell’Ateneo, gremito da moltissimi studenti, alla presenza di tutte le autorità accademiche:
il Gran Cancelliere, l’arcivesco di Lublino, mons. Stanislao Budzik, il Magnifico
Rettore prof. don Antonio Dębiński, mons. Zbigniew Kiernikowski, vescovo di Siedlce,
mons. Grzegorz Ryś, vescovo ausiliare di Cracovia; insieme ad un’altra decina di vescovi
della Polonia. Erano inoltre presenti mons. Milan Szaszik, vescovo della chiesa greco-cattolica
rutena in Transcarpazia, mons. Josè Luis del Palacio (Perù). A significare il contributo
che il Cammino Neocatecumenale sta offrendo al dialogo tra cristiani ed ebrei, era
presente il rabbino Chain Adler, cantore della grande Sinagoga di Gerusalemme e il
rabbino Angel Kreimann-Brill, direttore latino americano del “Center for Jewish Christian
Understanding and Corporation”. Nella delibera del Senato dell’Università, in data
21 settembre 2012, si motiva il conferimento del dottorato con queste parole: “Kiko
Argüello, con Carmen Hernández, ha iniziato una formazione spirituale post battesimale,
chiamata universalmente Cammino Neocatecumenale, eccezionalmente preziosa per il mondo
contemporaneo che, con forma di iniziazione cristiana, porta in tutto il mondo un’azione
evangelizzatrice...”. Nella laudatio, il prof. Stanisław T. Zarzycki ha presentato
Kiko “come un profeta del nostro tempo, sottolineando tre aspetti del Cammino che
l’Università “apprezza in modo speciale”: 1. il fatto di condurre i suoi membri ad
“una conoscenza esistenziale di Gesù Cristo”; 2. il fatto di difendere i valori, quali
la vita umana, la dignità della persona, il matrimonio e la famiglia; 3. la “partecipazione
attiva, inspirante e fruttuosa alla nuova evangelizzazione”. Kiko, nella sua lectio
magistralis ha detto di ricevere il dottorato anche a nome di Carmen Hernández, che
ha dato moltissimo al Cammino: la riscoperta del mistero pasquale secondo il Concilio
Vaticano II, lo Yom Kippur, che illumina il sacramento della penitenza cristiana,
l’amore al mondo ebraico... Ha trascorso ben due anni della sua vita visitando, con
la Scrittura in mano, tutti i luoghi santi! Dopo aver ringraziato il Senato Accademico
per l’onore conferitogli, si è lanciato in un appasionato, forte e coraggioso annuncio
di Gesù Cristo: “Non c’è cosa più grande che annunciare il Vangelo, che annunciare
la parola che porta alla salvezza, il kerigma”. Ha fatto presente il cuore della buona
notizia del Vangelo affermando: ”La sostanza divina è amore a te. Dio vorrebbe stare
in me, in te, adesso. Essere uno con te, dentro di te, adesso. Perchè questo amore
è unitivo: è il mistero della Santissima Trinità. Questo amore è la stessa sostanza
divina”. Questo mistero si dà nella Chiesa, nella comunità cristiana. La missione
del cammino neocatecumenale è proprio questa: formare comunità cristiane che siano
segno di amore e di unità. E ad un giornalista, che prima dell’atto accademico gli
chiedeva che cosa significasse per lui questo conferimento, Kiko ha risposto: “Noi
siamo meravigliati di come Dio scelga le persone più deboli per fare grandi cose...
Sono contento se con questo atto si riconosce l’azione di Dio qui in Polonia e nel
mondo, mediante il Cammino Neocatecumenale. In questo senso questo dottorato dà gloria
a Dio, non a noi. È Lui che ci sorprende sempre con cose nuove, come andare nelle
piazze ad annunciare il Vangelo..., perché è Dio che dà ai fratelli la gioia e lo
Spirito per annunciare Gesù Cristo”. (Da Lublino, Ezechiele Pasotti)