2013-06-27 13:50:01

India. Duemila villaggi inondati: frati e suore attivi nell'aiutare le vittime in Uttarkand


Le inondazioni improvvise in Uttarkand sono “una tragedia nazionale che colpisce molta della nostra gente. Come religiosi indiani, insieme con tutte la Chiesa, siamo profondamente colpiti e rispondiamo con la preghiera e con tute le azioni possibili per sostenere le vittime”: lo afferma un messaggio pervenuto all’agenzia Fides dalla Conferenza dei Religiosi dell’India, che unisce Ordini e congregazioni religiose maschili e femminili. A causa del monsone anticipato nello Stato Uttarkand (India del Nord) oltre 2.000 villaggi nei distretti di Uttarkashi, Chamoli e Rudraprayāg sono stati totalmente o parzialmente interessati dal inondazioni devastanti. Più di 100 persone nel villaggio di Guptkashi e nei villaggi adiacenti sono morti, mentre almeno 2.000 sono i dispersi. La zona interessata dalle alluvioni si trova nella diocesi di Bijnor e la Conferenza dei religiosi si è messa a disposizione della diocesi. Il vescovo locale, mons. John Vadakel, ha avviato uno sforzo coordinato per gli aiuti umanitari, insieme a Caritas India. Secondo quanto affermano fonti locali, “i problemi maggiori vengono soprattutto per il gran numero di pellegrini che erano sul luogo per un pellegrinaggio a un tempio indù di Kedarnath e sono rimasti bloccati”. Anche la popolazione residente è stata fortemente colpita: mentre i soccorsi stanno migliorando ci si sta focalizzando sui danni arrecati nei diversi villaggi. Il messaggio della Conferenza dei religiosi conclude: “Chiediamo a tutti i religiosi dell'India si impegnarsi a sostenere questa causa, con le preghiere e con altri contributi secondo i loro mezzi e le possibilità”. (R.P.)







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