Filippine: veglia di preghiera per la controversa legge sulla Salute riproduttiva
La Commissione per la famiglia e la vita (Ecfl) della Conferenza episcopale filippina
ha indetto una veglia di preghiera, in programma il 9 luglio, in concomitanza con
l'udienza alla Corte suprema in cui si discute la controversa legge sulla Salute riproduttiva
(Rh Bill). L'annuncio è stato fatto da padre Melvin Castro, segretario esecutivo Ecfl,
in un'intervista a Radio Veritas in cui spiega le particolari intenzioni che animano
la celebrazione; i cattolici, aggiunge, auspicano che i supremi giudici filippini
boccino come "incostituzionale" la Republic Act (Ra) 10354, meglio nota come Reproduvtive
Health (Rh) Law. Il sacerdote invita la comunità a partecipare in massa alla veglia
di preghiera, ricordando inoltre che si tratta di un momento di "preghiera" e di "festa";
si tratta quindi di una manifestazione in chiave "positiva", che non intendete criticare
nessuno. La Chiesa - riporta l'agenzia AsiaNews - vuole solo incentivare i fedeli
a ribadire la ferma opposizione alla norma, firmata in gran segreto dal presidente
Benigno Aquino III lo scorso 21 dicembre. L'appuntamento, chiarisce padre Castro,
è "alle nove del mattino davanti alla Corte suprema". Preghiamo per la giustizia,
aggiunge, e per difendere a spada tratta la Costituzione. Ad oggi dieci giudici hanno
votato per bloccarne l'entrata di vigore, mentre cinque colleghi sarebbero favorevoli.
La legge "di salute riproduttiva" ha atteso quasi 14 anni per essere approvata, dopo
cinque diverse modifiche, oltre un anno di discussioni in parlamento e la fiera opposizione
della Chiesa. Il provvedimento, approvato nel dicembre scorso, rifiuta l'aborto clinico,
ma promuove un programma di pianificazione familiare che invita le coppie a non avere
più di due figli. Essa permette in alcuni casi l'obiezione di coscienza, ma allo stesso
tempo favorisce la sterilizzazione volontaria. Chiesa e associazioni cattoliche sostengono
invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira a diffondere tra la popolazione
una cultura di responsabilità e amore basata sui valori naturali. Il disegno di legge
è promosso soprattutto dalle grandi organizzazioni internazionali, come ad esempio
Onu e Unicef, che legano l'alto tasso di natalità alla povertà del Paese. I Paesi
che non si attengono a tali norme perdono il diritto a ricevere aiuti umanitari. Nei
mesi scorsi anche l'arcivescovo di Manila, card Luis Antonio Tagle, è intervenuto
sulla controversia, sottolineando il valore "assoluto" della vita umana che "vincerà
sul controllo delle nascite". (R.P.)