Carità del Papa: solidarietà senza confini dell'Obolo di San Pietro
“Solidarietà senza confini e ministero petrino”. Sono queste le parole-chiave per
comprendere la validità e il messaggio dell’Obolo di San Pietro, la colletta che si
svolge in tutto il mondo cattolico, per lo più il 29 giugno o la domenica più vicina
alla Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo (quest’anno il 30 giugno). È quanto
sottolinea mons. Tullio Poli, direttore dell’Ufficio Obolo di San Pietro, in un’intervista
all'agenzia Sir, alla vigilia di questo appuntamento, conosciuto come Giornata per
la carità del Papa. “Solidarietà senza confini - spiega mons. Poli - perché questa
pratica ha le dimensioni della Chiesa universale: le offerte all’Obolo di San Pietro
raggiungono tutta la terra. Ministero petrino, perché si tratta di sostenere il Papa
nella sua attività a favore delle situazioni più varie di povertà e bisogni morali
e materiali nella Chiesa e nel mondo”. L’Obolo di San Pietro, aggiunge il direttore
dell’Ufficio, a differenza di “altre forme di solidarietà”, ha “questo di particolare:
essere a libera disposizione del Santo Padre, che vi attinge per l’esercizio del suo
alto ministero apostolico e caritativo in tutto il mondo”. Mons. Poli cita “alcuni
esempi fra i molti” realizzati nel 2012 con i proventi dell’Obolo: “In Angola, si
è sostenuto il rimpatrio dei rifugiati angolani provenienti dallo Zambia e dalla Repubblica
Democratica del Congo; in Bangladesh, si è dato un aiuto a migliaia di famiglie di
diverse diocesi che hanno perso tutti i loro beni a seguito delle inondazioni; nella
Repubblica Democratica del Congo, si è dato un importante contributo alla costruzione
di una scuola, intitolata 'Ecole de la dernière chance’ destinata all’educazione di
ragazzi e ragazze appartenenti alle classi sociali più svantaggiate nella diocesi
di Lwiza”. E ancora: “In Etiopia e in Kenya, si sono erogati fondi in diverse circoscrizioni
ecclesiastiche a sostegno della popolazione a fronte dell’emergenza umanitaria nel
Corno d’Africa”. Mentre “in Iraq, si è dotata una chiesa in costruzione di un generatore
elettrico”. Ciò che colpisce, sottolinea il direttore, “è la puntualità e la concretezza
di tali aiuti, che vengono disposti in base a richieste precise da parte delle istanze
presenti in loco e adeguatamente monitorate nelle fasi di realizzazione e di completamento”.
Da qui l’appello per la raccolta 2013: “Auspico che nasca dall’amore per la Chiesa
e sia preceduta e accompagnata dalla preghiera per il Papa e per la sua opera, come
del resto egli stesso chiede alle persone che incontra”. (R.P.)