E' iniziato questo pomeriggio a Bruxelles il Consiglio europeo dedicato fondamentalmente
al lavoro, che è uno dei punti dolenti dell’Europa in crisi. Quali le misure su cui
si dovrà puntare? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Carlo Altomonte,
docente Politica Economica Europea:
R. – Sostanzialmente
si tratta di utilizzare fondi europei che sono disponibili per sostenere l’occupazione,
in particolare giovanile, quindi concedere sgravi contributivi alle aziende che assumono.
Questo è un po’ in linea con quanto già il governo italiano ha stanziato ieri per
i fondi sul 2013. Il Consiglio europeo dovrebbe approvare questa linea di gestione
anche per gli anni a venire.
D. - Ci sono Paesi come la Spagna e l’Italia dove
il problema occupazione è piuttosto preoccupante, altri come la Germania in cui è
meno accentuato. Anche in questo l’Europa è piuttosto differenziata?
R. – In
realtà il tema fondamentale è che le decisioni sull’uso dei fondi possono essere un
importante ammortizzatore per risolvere il problema disoccupazione ma il vero tema
è la crescita economica. Per risolvere in maniera strutturale queste differenze in
Europa dobbiamo fare in modo che tutti i Paesi crescano in misura simile. Quindi,
per quanto può sembrare strano, temi come l’unione bancaria o la soluzione della crisi
finanziaria, in realtà, sono strumentali a risolvere anche il problema della disoccupazione.
Sono due facce della stessa medaglia.
D. – Il vertice giunge a poche ore dall’accordo
Ecofin sul meccanismo di fallimento ordinato dalle banche: quanto influirà questa
decisione sul futuro economico dell’Unione europea?
R. – Questa decisione è
fondamentale. Non si potrà pensare di risolvere la crisi, quindi la crescita dei Paesi
del sud Europa, quindi la disoccupazione, se non ci sarà un accordo strutturato sul
tema dell’unione bancaria. La decisione dell’Ecofin di ieri, che mi auguro verrà poi
ratificata dal Consiglio europeo, costruisce un altro mattone verso un altro processo
di unificazione bancaria che dovrebbe partire dal 2014, con la sorveglianza della
Bce. Questo, secondo me, è un tassello fondamentale per mettere la parola fine a questa
crisi.
D. - Intanto è stato raggiunto l’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio
sul bilancio 2014-2020. Si aspettava, c’era molta tensione, anche perché questo è
un risultato importantissimo…
R. – Queste sono altre risorse, altre diverse
centinaia di miliardi che i Paesi destinano alla spesa “strutturale”, quindi la spesa
per lo sviluppo regionale per le infrastrutture sia fisiche sia telematiche per lo
sviluppo dell’agricoltura ma in realtà dell’ambiente. Infatti, la spesa agricola è
una spesa legata alla qualità dell’ambiente, al finanziamento della ricerca e sviluppi
europei, quindi ulteriori misure che dovrebbero servire da volano per la crescita
in Europa. Sono tutti mattoncini che stanno andando nella direzione giusta. Mi auguro
che prima o poi dalla carta della legislazione si passi agli effetti economici sulla
crescita e che poi, anche se purtroppo con un po’ di ritardo, arrivi anche all’occupazione.