Oggi l’Ecofin sulle responsabilità delle banche mentre Draghi parla di miglioramento
dell’Eurozona
A Berlino il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha ribadito che
una politica monetaria "accomodante" resta, per ora, la linea della Bce. Il leader
dell’Eurotower ha anche sottolineato che l'annunciato piano di acquisto dei bond rimane
“essenziale” e che la situazione dell’eurozona sta migliorando. Il servizio di Giovanni
Del Re:
E riprende oggi
il vertice dei ministri delle Finanze dell’UE che era stato sospeso sabato senza un
accordo sul cosiddetto meccanismo di “fallimento ordinato delle banche”. Si tratterebbe
di trovare regole comuni per liquidare gli istituti in difficoltà senza fare appello
ai contribuenti. In vista del vertice dei capi di Stato e di governo di domani, l’Ecofin
dovrebbe segnare una tappa decisiva sulla via dell’unione bancaria. Fausta Speranza
ne ha parlato con l’economista Paolo Guerrieri, docente di economia internazionale
all’Università La Sapienza di Roma:
R. – L’unione
bancaria a livello europeo è un tassello fondamentale per far funzionare l’unione
monetaria e quindi l’area dell’Euro. La sorveglianza comune è ormai un traguardo –
diciamo – che abbiamo raggiunto. Adesso si dovrebbero, appunto, varare questi meccanismi
di risoluzione delle crisi comuni, in cui a un certo punto ci deve essere un’autorità
che decide come ripartire i costi del fallimento e quindi che siano soprattutto coloro
che hanno usufruito o che hanno avuto ritorni da una banca a pagare e non i cittadini
con le imposte. Su questo punto non c’è accordo in Europa, perché si tratta di decidere
a un certo punto anche su un trasferimento di risorse e questo trasferimento di risorse
tra Paesi oggi è un discorso tabù: quindi i Paesi creditori hanno detto “sì” al meccanismo
comune, ma che ognuno paghi per sé. Ma questa è una contraddizione in termini: ancora
una volta, troviamo una specie di muro in Europa per quanto riguarda la capacità di
esprimere solidarietà tra Paesi.