Il Papa sul senatore Colombo: seppe adoperarsi per il bene comune
“Fervente cattolico, figura di primo piano della Repubblica italiana, insigne uomo
delle istituzioni”. Così il Papa, in un telegramma a firma del Segretario di Stato
il cardinale Bertone, ricorda il senatore a vita Emilio Colombo, morto lunedì sera
a Roma. Il Pontefice scrive che Emilio Colombo “nelle pubbliche responsabilita’ ricoperte,
seppe adoperarsi con generoso impegno per la promozione del bene comune” e affida
la sua anima alla materna protezione della beata Vergine Maria.
Il senatore
a vita Emilio Colombo, morto lunedì sera a Roma, in passato è stato presidente del
Parlamento Europeo, presidente del Consiglio e più volte ministro. Aveva 93 anni ed
era l'ultimo costituente ancora in vita. Nato a Potenza l'11 aprile 1920 – riporta
l’agenzia Ansa - Emilio Colombo ha attraversato da protagonista tutta la storia politica
italiana del Secondo Dopoguerra e anche parte di quella europea, ricoprendo incarichi
di primissimo piano - fino alla nomina a senatore a vita, nel gennaio del 2003, per
decisione dell'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ma senza
mai interrompere un legame con la sua città e la sua regione, la Basilicata. Laureato
in giurisprudenza e proveniente dalla Gioventù di Azione Cattolica - in quel periodo
storico autentica ''fucina'' di uomini che hanno guidato l'Italia o hanno avuto responsabilità
in settori importanti del Paese - Colombo fu eletto all'Assemblea Costituente a 26
anni. Nel 1948 fu poi eletto deputato, decollo definitivo di una carriera che lo porterà,
nell'agosto del 1970, a diventare Presidente del Consiglio, incarico che conserverà
fino al febbraio del 1972. In campo europeo, Colombo ebbe un ruolo nei negoziati
con la Francia all'epoca della politica della "sedia vuota" inaugurata da De Gaulle:
nel 1979 fu rieletto al Parlamento europeo con circa un milione di voti di preferenza.
E' stato presidente del Parlamento europeo dal 1977 e fu riconfermato nel 1979, anno
in cui gli fu assegnato il premio "Carlo Magno", attribuito ogni anno proprio all'uomo
politico che contribuisce di più al processo d'integrazione europeo. Martin Schulz,
presidente del Parlamento Ue, lo ha ricordato come "figura cardine della storia italiana
e dell’integrazione europea”. “Come presidente del Parlamento europeo si era fortemente
impegnato al rafforzamento della democrazia europea - aggiunge Schulz - ed è stato
uno dei più alti rappresentanti dell’illustre tradizione dell’europeismo italiano.
Italia ed Europa perdono un grande protagonista: un politico appassionato, integro
e lungimirante”. (R.P.)