2013-06-25 17:19:44

Bce: segni di stabilizzazione ma incertezza rimane. Letta: al via pacchetto sul lavoro


L’Euro è stabile, lo confermano le aspettative sul tasso di inflazione. Così il presidente della Bce al Consiglio economico della Cdu a Berlino. Draghi insiste sulla necessita' di riforme strutturali e dell’unione bancaria e poi rassicura: “l'uscita della Bce dalla politica accomodante e' distante”. Intanto il governo italiano si appresta a varare un primo pacchetto di misure contro la disoccupazione da portare al Consiglio Ue del 27 e 28 giugno. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Ci sono segnali di stabilizzazione a livello di fiducia, anche se l'incertezza rimane. La previsione, di Mario Draghi, è che lo stimolo monetario e i miglioramenti sui mercati finanziari supportino una ripresa prevedibile quasi certamente verso fine anno. Il presidente della Bce, da Berlino, rilancia la questione chiave delle riforme strutturali per aumentare competitività, efficacia e equità economica, e poi il ruolo decisionale di governo e parti sociali. La politica monetaria, per la Bce infatti, e' solo una piccola parte dell'agenda complessiva anticrisi. Comunque la stabilità dei prezzi è garantita e le prospettive generali, avverte Draghi, richiedono di mantenere un orientamento accomodante: ampiamente riconosciuti i benefici del programma di acquisto di titoli governativi. All’Ue guarda anche il governo italiano che al consiglio di Bruxelles, giovedì, porterà un pacchetto contro la disoccupazione al vaglio domani dell’esecutivo e chiederà di fare fronte comune. “Non sarà facile” anticipa Letta oggi alla Camera, “convincere l’Ue a varare misure concrete”.”Ci attende un confronto duro”. Nel pacchetto previste agevolazioni fiscali per contratti a tempo indeterminato,più flessibilità in entrata nei contratti a tempo senza incidere sulle tutele, apprendistato più libero e maggiore agilità per gli uffici di collocamento. La situazione non piace a Squinzi: il leader di Confindustria avverte che l’Italia soffrirà quest’anno più del previsto, resterà ancora in recessione e sarà difficile fare meglio di un calo dell’1,5% del Pil, sempre che il miglioramento previsto arrivi a fine anno.







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