2013-06-24 13:44:36

Comece: la "Settimana della speranza" nel segno del Beato Popieluszko


“Il primo messaggio che vogliamo dare è che siamo presenti. La Chiesa in Europa, la Chiesa per l’Europa, la Chiesa nel cuore dell’Europa. E questa settimana della speranza ci dà una opportunità per dire che la Chiesa è una compagna di viaggio, al servizio di tutti quelli che cercano di dare un’anima all’Europa”. Con queste parole - riferisce l'agenzia Sir - padre Patrick H. Daly, segretario generale della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea), ha presentato la “Settimana della speranza”, iniziativa che ha preso avvio ieri mattina a Bruxelles, nella Cappella per l’Europa in Rue van Maerlant, nel cuore del quartiere dove si trovano gli uffici europei. Il primo appuntamento di questa lunga settimana europea all’insegna della speranza è stata una preghiera ed una riflessione sulla figura del beato Kerzy Popieluszko. Una vita vissuta a fianco del movimento operaio polacco e spesa per i temi della libertà e della giustizia sociale. Padre Popieluszko si unì ai lavoratori del sindacato autonomo di Solidarność e, nonostante la legge marziale (1981-1983) e il regime comunista, non cessò mai di predicare il Vangelo: le sue omelie e le sue prediche venivano ascoltate da una moltitudine di gente fino a che il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito dalla polizia segreta e ucciso: il suo corpo fu ritrovato il 30 ottobre nelle acque della Vistola vicino a Włocławek. È stata la giornalista polacca Ewa Czaczkowska a ripercorrere questa mattina nella Cappella per l’Europa i tratti più significati del beato Popieluszko. La sua vita - ha detto - “fu una luce di speranza in tempo oscuro” per la Polonia e l’Europa. Il coraggio con cui ha sempre difeso le sue idee e testimoniato la sua speranza dimostra oggi che “nessuna legge, nessun uomo può distruggere la verità. E colui che ne dà testimonianza è sempre un uomo libero”. Ma il coraggio di Popieluszko è stato anche quello di credere sempre che “è possibile trarre il bene dal male”. Dopo la riflessione sul beato polacco, nella Cappella dell’Europa, tra canti di Taizé e letture dei salmi si è pregato ciascuno nella propria lingua per “chi ancora oggi vive e soffre nell’oppressione e non sia tentato dalle vie della violenza o della vendetta ma scelga sempre la strada della pace” e per “chi si impegna per la solidarietà e la giustizia”. Altre figure di martiri e di santi accompagneranno questa Settimana della speranza a Bruxelles. Questa sera per esempio, nella Chiesa domenicana, gli arcivescovi di Palermo e Catanzaro, il cardinale Paolo Romeo e mons. Vincenzo Bertolone, parleranno di don Pino Puglisi, il sacerdote italiano, ucciso dalla mafia a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 25 giugno







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