Proteste in Brasile: discorso della presidente per placare le proteste. Ma le rivolte
proseguono
In Brasile oggi il discorso alla nazione della presidente Rousseff, per calmare le
proteste e scongiurare nuove violenze. Ma le promesse di provvedimenti per migliorare
la condizione economica e sociale del paese non placano l’indignazione dei cittadini.
Annunciate nuove manifestazioni in 32 città. I particolari da Paola Simonetti:
Ha tentato di
gettare acqua sul fuoco delle rivolte che da due settimane sconvolgono il Brasile:
la presidente Rousseff, oggi, nel suo discorso alla nazione a reti unificate ha annunciato
provvedimenti per migliorare i servizi pubblici, aumentare il numero di medici, reclutandoli
addirittura all'estero per tamponare le carenze della sanità, mettere in campo un
piano per la mobilità. Fermo, però, anche l’avvertimento a non tollerare più le violenze
pur nella volontà di ascoltare la piazza. Annunciato il pugno di ferro se le rivolte
dovessero di nuovo infiammarsi senza controllo. Ma promesse e minacce per ora non
hanno sortito gli effetti sperati: i promotori delle proteste hanno già annunciato
che non si fermeranno; programmate manifestazioni e cortei in almeno 32 città del
paese. ''Niente giustifica la violenza e la distruzione'', hanno dal canto loro affermato
i vescovi locali che esprimono 'solidarietà' a quanti manifestano pacificamente contro
corruzione, impunità e mancanza di trasparenza. Intanto, uno degli eventi sportivi
che ha scatenato la furia dei manifestanti per i suoi costi, la Confederation Cup,
va avanti: sotto la protezione di esercito e polizia, Italia e Brasile si affrontano
a Salvador de Bahia, dove è stato già annunciato un corteo di protesta.