Brasile. Manifestazioni in 100 città. Un morto a San Paolo. Rousseff convoca il gabinetto
di crisi
Almeno 500 mila persone, un milione secondo alcune fonti, sono scese in piazza in
oltre cento città brasiliane. Non ha fermato le contestazioni e gli scontri con gli
agenti di pubblica sicurezza, il blocco degli aumenti delle tariffe dei trasporti
pubblici. Assediate Brasilia e Rio de Janeiro, a San Paolo una persona è morta. Centinaia
i fermi della polizia. La presidente, Dilma Rousseff, ha convocato per oggi, un gabinetto
di crisi, annullati tutti gli altri impegni istituzionali. Massimiliano Menichetti:
Lanci di molotov
e fumogeni da una parte, cariche e mezzi blindati dall’altra. Questo è lo scenario
di molte delle oltre cento città del Brasile dove migliaia di persone protestano contro
la corruzione dei partiti e le spese per i mondiali di calcio del 2014. Saccheggiati
negozi, alcuni sono stati bruciati. A Brasilia si stanno tenendo presidi davanti al
Parlamento, bombe incendiarie sono state lanciate contro il Ministero degli esteri;
scontri tra polizia militare e manifestanti anche a Salvador, dove si e' giocata la
partita Nigeria-Uruguay, valevole per la Confederations Cup; invasa dai contestatori
Rio de Janeiro dove è stato dato alle fiamme anche un pulmino della rete tv SBT; a
San Paolo una persona è morta perché investita da un’auto durante le proteste. I tumulti
sono scoppiati dieci giorni fa, per l’aumento del 10% delle tariffe del trasporto
pubblico. Non ha calmato gli animi la decisione, ieri, di annullare il provvedimento.
Non ci sono numeri certi sui feriti ma sarebbero centinaia, come sono centinaia i
provvedimenti di fermo. Convocato per oggi dalla presidente del Brasile, Dilma Rousseff,
alle 14.30 ora italiana, il gabinetto di crisi per fare il punto della situazione.
Annullati anche tutti gli impegni previsti a partire dal viaggio di domani a Salvador,
nello stato di Bahia, e la visita ufficiale in Giappone la prossima settimana.