2013-06-21 20:18:50

A Torino la mostra "Essere madre in Etiopia"


Dopo l’anteprima ad Addis Abeba, la mostra fotografica “Essere madre in Etiopia” arriva oggi in Piazza Carlo Alberto a Torino, dove resterà fino a metà luglio. Organizzata dal Comitato Collaborazione Medica e realizzata dall’agenzia Magnum Photos, presenta una selezione degli scatti realizzati dalla fotografa Bieke Depoorter che documentano le attività del Comitato stesso. Al microfono di Elisa Sartarelli, la responsabile della mostra, Sabina Tangerini:RealAudioMP3

R. - La mostra fotografica è stata pensata in collaborazione con l’agenzia fotografica Magum Photos. È composta da una serie di scatti prestati dall’archivio fotografico di Magum che è un nostro partner nell’organizzazione di questa iniziativa. Le immagini sono tratte da Paesi in cui il Ccm interviene e hanno come obiettivo quello di sensibilizzare sull’importanza e sulla delicatezza della maternità, dell’infanzia e soprattutto sulla tutela dei diritti. Diciamo che è una mostra fotografica che si divide un po’ a metà tra la volontà di far emergere, da una parte, dei dati che sono oggettivamente drammatici – quelli relativi alla mortalità e i problemi legati alla gravidanza in Paesi in cui la sanità è piuttosto debole – e dall’altra parte, abbiamo scelto di non avere uno sguardo tragico su questo tema, ma di raccontare parallelamente quanto sia invece centrale il momento della gravidanza, del parto e dell’accudimento della madre nei confronti dei propri bambini in Africa e nel contesto in cui interveniamo. Dedichiamo ampio spazio oltre che alle immagini anche a un testo che riesca a restituire parte di questo legame profondo e importante che c’è tra la madre e il suo bambino, dando degli spaccati sulle realtà diverse in cui interveniamo. Ci sono quindi riferimenti ai vari rituali legati alla maternità nei Paesi in cui interveniamo, ci sono delle riflessioni, ad esempio sull’allattamento al seno, sull’importanza del contatto tra mamma e bambino… Tutte cose su cui si riflette molto intensamente anche in Italia. Le prime sezioni della mostra fotografica sono state inaugurate lo scorso anno ad ottobre. Queste sezioni erano molto generali; si parlava molto della maternità, della gravidanza in maniera trasversale nei nostri Paesi. La sezione che viene inaugurata adesso è dedicata specificamente all’Etiopia e gli scatti che sono esposti in questa sezione, sono stati raccolti proprio da una fotografa di Magnum, Bieke Depoorter, che è stata presente nei nostri progetti ed ha potuto quindi documentare l’attività del Ccm.

D. - La mostra “Essere madre in Etiopia” fa parte della campagna “Sorrisi di madri africane” che si concluderà nel 2015. Quali sono gli obiettivi di questa campagna?

R. - Entro questa data, ci siamo dati degli obiettivi: da una parte c’è quello di sensibilizzazione. La mostra fotografica risponde al bisogno di sensibilizzare e stimolare a partecipare attivamente il maggior numero di persone, di istituzioni, di organizzazioni sui problemi sanitari dei Paesi a basso reddito. Dall’altra parte, ovviamente, c’è la raccolta fondi per sostenere le iniziative a favore della salute materna e infantile. L’obiettivo finale è quello di garantire una gravidanza priva di problemi e un parto sicuro a 200 mila donne, sia per assicurare una nascita senza complicazioni che per garantire vaccinazioni e cure ad almeno 500 mila bambini.

D. - Dopo quella di Torino, sono previste altre tappe italiane?

R. - Abbiamo una serie di luoghi in cui vorremmo portarla. In questo momento, siamo in fase di negoziazione, in collaborazione con le varie autorità locali per avere le autorizzazioni. Quindi non abbiamo un calendario già definito. Diciamo che, sicuramente entro il 2013, abbiamo intenzione di fare almeno altri due allestimenti: uno probabilmente in Val D’Aosta, e uno nella provincia del cuneese.







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