2013-06-20 11:39:43

Mons. Chullikatt all'Onu: la disoccupazione, ingiustizia sociale che mina la libertà


“Una vergogna collettiva per governi, leader mondiali, comunità internazionale”: così l’Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, mons. Francis Chullikatt, definisce l’esclusione dalla scolarizzazione che colpisce almeno 250 milioni di bambini al mondo. Il presule ha parlato, a New York alla quarta sessione del gruppo di lavoro dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicato agli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Forte la denuncia in tema di disoccupazione, “grave sofferenza del nostro tempo” e dello sfruttamento del lavoro fino a “vere forme di schiavitù”. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

400 milioni di lavoratori che vivono in estrema povertà, 10 milioni di bambini vittime del “flagello” del lavoro minorile, “vera forma di schiavitù”. E i “milioni di persone impiegate nella produzione manifatturiera o in lavori domestici spesso per aumentare il benessere, il comfort e la felicità di influenti uomini e donne dei Paesi industrializzati”. Ma anche i 250 milioni di bambini che non sono in grado di leggere e scrivere e che – si chiede drammaticamente mons. Chullikat – non si sa davvero come potranno tenere il passo in un mondo in cui l’innovazione tecnologica e l’esigenza di sempre più avanzati saperi aumentano. La denuncia dell’Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu è circostanziata. L’appello è chiaro ed essenziale. Mons. Chullikat chiede “politiche dirette ad assicurare un lavoro dignitoso per tutti”. Chiede “cooperazione internazionale”. Parla di “enorme ingiustizia”, di “vergogna collettiva per governi, leader mondiali, comunità internazionale”. Parla di “palese violazione delle Convenzioni sui diritti dell’infanzia” che chiama in causa “responsabili di governo e società private”. Spiega che la disoccupazione è un’ingiustizia sociale che mina la libertà e soffoca la creatività dell’uomo”. “Il lavoro è un diritto fondamentale dell’essere umano”, ribadisce mons. Chullikat, aggiungendo che “il lavoro è la condizione che rende possibile il formarsi di una famiglia e rappresenta il mezzo per mantenerla e sostenerla”. “La disoccupazione, lo sfruttamento, la mancanza di un lavoro dignitoso che colpisce ora persone di tutte le età e persone in tutti i Paesi lascia trasparire quanto sia cruciale il ruolo del lavoro”, sottolinea.

In tema di “sviluppo sostenibile – spiega mons. Chullikat – qualunque discorso deve cominciare da un punto: la scolarizzazione”. “Senza istruzione i bambini non potranno diventare adulti inseriti dignitosamente nella società e senza istruzione non si può pensare che un adulto riesca ad adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente lavorativo”. E mons. Chullikat chiama tutti a una riflessione: “nell’istruzione e educazione dei giovani gioca un ruolo chiave la famiglia”. Mons. Chullikat ricorda che l’ultimo Vertice internazionale di Rio + 20 ha messo in luce l’importanza della solidarietà generazionale per aiutare i giovani a diventare “cittadini sani, produttivi, responsabili”. Si parla di valori, ricorda mons. Chullikat, e sono valori che passano innanzitutto attraverso la cellula base della società: la famiglia. Per questo – ribadisce l'Osservatore permanente della Santa Sede all'Onu – “è di massima importanza che chi fa politica rispetti e promuova questo fondamentale ruolo della famiglia”.

Ultimo aggiornamento: 21 giugno







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