Ritorna lo stato di attenzione per il fiume Gave che attraversa l'area del santuario
di Lourdes: è quanto segnala l'Unitalsi, spiegando che per cautela è stata chiusa
la grotta mariana. "Dalla nostra sede a Lourdes - ha dichiarato il presidente nazionale
dell'Unitalsi, Salvatore Pagliuca al quotidiano Avvenire - stiamo monitorando costantemente
la situazione, in modo da garantire la massima sicurezza per quanti sono in pellegrinaggio.
Al momento la situazione è sotto controllo, è stato registrato un lieve innalzamento
del fiume Gave, per questo motivo e per precauzione il Santuario ha deciso di chiudere
le zone di maggior affluenza di fedeli: la prateria e la grotta". "Voglio infatti
rassicurare che il personale e i soci dell'Unitalsi che in questo momento sono in
pellegrinaggio non corrono nessun rischio, come le strutture dell'Unitalsi a Lourdes",
ha concluso Pagliuca. Già il 20 ottobre il fiume Gave era straripato, inondando la
vasta area del santuario. "Avevamo previsto 3,50 m. sul livello medio alle 16, con
1,40 m. nella grotta e la situazione sta cambiando molto velocemente", ha detto il
direttore della comunicazione dei Santuari, Mathias Terrier. "Supereremo senza dubbio
la piena dell'ottobre 2012", ha aggiunto Terrier, riferendosi ai 3,49 metri di quell'evento,
che causò danni per oltre 1,3 milioni di euro. In zona è stata insediata un'unità
di crisi e da ieri sera sono stati tolti tutti gli ornamenti liturgici dalla sacrestia
davanti alla Grotta dell'apparizione. Fin da ieri mattina - scrive Avvenire - la parte
bassa dei Santuari - la Grotta, le piscine, la basilica sotterranea - sono state evacuate.
Da ieri pomeriggio, divieto di accesso assoluto anche sulla spianate e nelle chiese
superiori. (R.P.)