Fao, mons. Travaglino: sostegno all'agricoltura è volano di sviluppo nei Paesi poveri
La Delegazione della Santa Sede ribadisce il proprio apprezzamento per l’attività
della Fao volta a favorire lo sviluppo agricolo e a garantire la sicurezza alimentare.
Questo obiettivo va perseguito attraverso un impegno degli Stati membri basato sul
principio etico della solidarietà, fondamento della pacifica convivenza internazionale.
Così, nel suo discorso, il nunzio apostolico, mons. Luigi Travaglino, capo delegazione
alla 38.ma Sessione della Conferenza della Fao. Il presule auspica che, in questo
momento di particolare difficoltà per l’economia mondiale, vengano comunque attuati
i programmi dell’Organizzazione dell’Onu nei diversi settori dell’agricoltura, delle
foreste e della pesca. Questo soprattutto in vista dell’obiettivo della sicurezza
alimentare. Poi, l'invito a fornire alla Fao le risorse necessarie, puntando su una
solidarietà proporzionale alla capacità e ai bisogni di ciascuno Stato.
Lo
sviluppo della produzione agricola, dell’allevamento e della pesca, soprattutto se
rivolto all’impresa familiare e a ridurre la povertà rurale – ha affermato ancora
mons. Travaglino – ha una ricaduta positiva per l’occupazione e le condizioni di sviluppo
economico: fattori essenziali a fronteggiare l’emergenza causata da conflitti, spostamenti
forzati di popolazione e cambiamenti climatici. La Santa Sede spinge anche per un
sostegno dell’artigianato, realtà economica di base per la maggior parte dei Paesi
in via di sviluppo. Obiettivi, questi – ha detto ancora il presule – da raggiungere
attraverso un’effettiva responsabilità di condotta degli Stati, per assicurare un
adeguato livello di sicurezza alimentare alle rispettive popolazioni, come pure per
favorire un cambiamento degli stili di vita legati all’eccessivo consumo, allo spreco
di cibo o all’uso non alimentare di prodotti agricoli. Si tratta - ha sottolineato
il rappresentante vaticano - di un impegno "di noi tutti nei confronti delle future
generazioni".
Bisogna, inoltre, puntare sull’uso sostenibile delle risorse
agro-alimentari, in relazione alla domanda crescente di alimenti. Queste, infatti,
sebbene prodotte a livello mondiale in quantità nettamente superiore al reale fabbisogno
mondiale, non riescono a eliminare o a ridurre il numero degli affamati. La Delegazione
della Santa Sede – ha concluso mons. Travaglino – richiama infine la necessità di
una prospettiva essenzialmente etica, all’interno della quale ogni decisione e conseguente
azione in questo campo è frutto di quel principio di solidarietà, che sta alla base
di una convivenza giusta e pacifica tra le nazioni.