Papa Francesco: è Gesù il segreto della magnanimità del cristiano
Per il cristiano, Gesù è “il tutto” e da qui deriva la sua magnanimità. E’ quanto
sottolineato da Papa Francesco nella Messa di lunedì mattina alla Casa Santa Marta.
Il Papa ha ribadito che la giustizia che porta Gesù è superiore a quella degli scribi,
all’occhio per occhio, dente per dente. Alla Messa, concelebrata dal cardinale
Attilio Nicora, erano presenti, tra gli altri, i collaboratori dell’Autorità di Informazione
Finanziaria e un gruppo di collaboratori dei Musei Vaticani, accompagnati dal direttore
amministrativo, don Paolo Nicolini. Alla Messa era presenta anche il cardinale arcivescovo
di Manila, Luis Antonio Tagle. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Se uno ti percuote
la guancia destra, tu porgigli anche l’altra”. Papa Francesco ha incentrato la sua
omelia sulle sconvolgenti parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli. Quello dello schiaffo,
ha osservato il Papa, “è diventato un classico per ridere dei cristiani”. Nella vita,
ha detto, la “logica normale” ci insegna che “dobbiamo lottare, dobbiamo difendere
il nostro posto” e se ci danno uno schiaffo “noi ne daremo due, così ci difendiamo”.
Del resto, ha detto il Papa, quando consiglio ai genitori di riprendere i propri figli
sempre dico: “Mai sulla guancia”, perché “la guancia è la dignità”. Gesù invece, ha
proseguito, dopo lo schiaffo sulla guancia va a avanti e dice anche di dare il mantello,
spogliarsi di tutto.
“La giustizia che Lui porta – ha dunque affermato – è
un’altra giustizia totalmente diversa dall’occhio per occhio, dente per dente.
E’ un’altra giustizia”. E questo, ha osservato, lo possiamo capire quando San Paolo
parla dei cristiani come “gente che non ha nulla” e “invece possiede tutto”. Ecco
allora che la sicurezza cristiana è proprio in questo “tutto” che è Gesù. “Il ‘tutto’
- ha soggiunto - è Gesù Cristo. Le altre cose sono ‘nulla’ per il cristiano”. Invece,
ha avvertito il Papa, “per lo spirito del mondo il ‘tutto’ sono le cose: le ricchezze,
le vanità”, “avere posti in su” e “il ‘nulla’ è Gesù”. Se dunque un cristiano può
camminare 100 chilometri quando gli chiedono di andare avanti per 10, “è perché per
lui questo è ‘nulla’” e, con tranquillità, “può dare il mantello quando gli chiedono
la tunica”. Ecco qual è allora il “segreto della magnanimità cristiana, che sempre
va con la mitezza”, è il “tutto”, è Gesù Cristo:
“Il cristiano è una persona
che allarga il suo cuore, con questa magnanimità, perché ha il ‘tutto’, che è Gesù
Cristo. Le altre cose sono il ‘nulla’. Sono buone, servono, ma nel momento del confronto
sceglie sempre il ‘tutto’, con quella mitezza, quella mitezza cristiana che è il segno
dei discepoli di Gesù: mitezza e magnanimità. E vivere così non è facile, perché davvero
ti danno degli schiaffi, eh?, te li danno! E su tutte e due le guance. Ma, il cristiano
è mite, il cristiano è magnanimo: allarga il suo cuore. Ma quando noi troviamo questi
cristiani con il cuore ridotto, con il cuore rimpicciolito, che non vanno… questo
non è cristianesimo: questo è egoismo, mascherato da cristianesimo”.
“Il
vero cristiano”, ha detto ancora, “sa risolvere questa opposizione bipolare, questa
tensione tra il ‘tutto’ e il ‘nulla’, come Gesù ci aveva consigliato: 'Cercate prima
il Regno di Dio e la sua giustizia, e l’altro viene, poi'”:
“Il Regno di
Dio è il ‘tutto’, l’altro è secondario, non è principale. E tutti gli sbagli cristiani,
tutti gli sbagli della Chiesa, tutti i nostri sbagli nascono di qua, quando noi diciamo
al ‘nulla’ che è il ‘tutto’ e al ‘tutto’ che, mah, sembra che non conti... Seguire
Gesù non è facile, non è facile. Ma neppure è difficile, perché nella strada dell’amore
il Signore fa le cose in un modo che noi possiamo andare avanti; lo stesso Signore
ci allarga il cuore”.
E questa è la preghiera che noi dobbiamo fare, ha
aggiunto, “davanti a queste proposte dello schiaffo, del mantello, dei 100 chilometri”.
Dobbiamo pregare il Signore, affinché allarghi “il nostro cuore”, affinché “noi siamo
magnanimi, siamo miti”, e non lottiamo “per le piccolezze, per i ‘nulla’ di ogni giorno”.
“Quando
uno fa un’opzione per il ‘nulla’, da quella opzione nascono gli scontri in una famiglia,
nelle amicizie, con gli amici, nella società, anche; gli scontri che finiscono con
la guerra: per il ‘nulla’! Il ‘nulla’ è seme di guerre, sempre. Perché è seme d’egoismo.
Il ‘tutto’ è quello grande, è Gesù. Chiediamo al Signore che allarghi il nostro cuore,
che ci faccia umili, miti e magnanimi, perché noi abbiamo il ‘tutto’ in Lui; e che
ci difenda dal fare problemi quotidiani attorno al ‘nulla’”.