di Renzo Guolo, docente di Sociologia dell'Islam all'Università di Padova La vittoria
di Rohani è un risultato importante perché egli non si riconosce né nelle posizioni
avventuriste di Ahmadinejād, né in quelle di chiusura - sia sul piano internazionale
che interno - della guida suprema. E' comunque sul fronte interno che si auspicano
i mutamenti maggiori perché negli ultimi anni c'è stata una fortissima stretta sul
piano della libertà di espressione e del controllo dei costumi. Il religioso
moderato Hassan Rohani ha vinto le elezioni sostenuto dai riformisti. Mentre la Casa
Bianca fa sapere che il leader iraniano troverà negli Stati Uniti un partner solo
se l'Iran rispetterà i suoi obblighi sul programma nucleare, complessa resta la situazione
sulle possibili ripercussioni di questa elezione nei rapporti con la Siria. "La posizione
di Teheran, che insieme a Mosca appoggia il regime di Bashar al Assad, resta infatti
notoriamente molto rigida - spiega Guolo - perché vuole continuare ad avere il riconoscimento
della propria sfera di influenza geopolitica fino al Libano". (a cura di Antonella
Palermo)