Giornata contro la desertificazione. La Fao: combattere l'inaridimento
“Non lasciamo seccare il nostro futuro” è lo slogan dell’edizione 2013 della Giornata
mondiale per la lotta contro la desertificazione, che si è celebrata ieri 17 giugno.
L’intento è sensibilizzare l´opinione pubblica e promuovere la cooperazione internazionale
per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la desertificazione. Marco
Guerra ne ha parlato con Nora Derrhamouni, funzionario Fao per le politiche
forestali nelle zone aride:
R. - Tanta gente
pensa che la desertificazione sia il deserto che va verso le altre terre: le foreste,
le terre da pascolo, l’agricoltura. Invece, la desertificazione è solo un fenomeno
dovuto alla degradazione delle terre delle zone aride a causa delle attività umane,
che sono insostenibili. Le terre aride sono naturali: non sono le terre aride che
dobbiamo combattere! Quello che dobbiamo combattere sono le pratiche di gestione che
non sono sostenibili e che fanno sì che queste zone aride e vulnerabili, vengano rese
ancora più fragili e vulnerabili alla desertificazione e al degrado delle terre.
D.
- Cosa sta facendo la comunità internazionale per combattere la desertificazione?
R.
- C’è la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta contro la desertificazione, che
si chiama “La strategia di dieci anni”, per aiutare i Paesi ad identificare le loro
priorità nazionali per la lotta contro la desertificazione. Stiamo poi lavorando con
i diversi Paesi per sviluppare dei progetti, delle iniziative per prevenire la desertificazione,
attraverso la gestione sostenibile delle foreste, delle terre da pascolo e anche delle
terre agricole, dalle quali queste popolazioni dipendono per quanto riguarda le risorse
naturali. Stiamo realizzando, per esempio, un programma che si chiama “La grande muraglia
verde”, destinato al Sahara e al Sahel, che promuove lo sviluppo sostenibile delle
zone aride e delle sue popolazioni attraverso una gestione adeguata delle risorse
della terra e dell’acqua in queste zone. Stiamo sviluppando delle linee guida per
promuovere delle buone pratiche di gestione sostenibile e di restauro di queste terre
degradate nelle zone più aride del mondo.
D. - Quali attività influiscono
sul fenomeno della desertificazione?
R. - La sovraespoliazione dei prodotti
forestali, il pascolo esagerato in queste zone e anche la conversione delle terre
forestali e delle terre di pascolo a terre di agricoltura. A volte queste terre destinate
all’agricoltura non sono comunque ben gestite in un approccio territoriale -“Landscape
Approach” - che deve sviluppare delle attività che possano portare benefici economici,
sociali, ma anche ambientali, avendo così un equilibrio tra agricoltura, foreste e
anche altri usi del territorio.
D. - Quindi, anche le popolazioni locali sono
chiamate a fare la loro parte?
R. - La loro parte deve essere ancora più importante
nella prevenzione. La prevenzione si fa con una gestione sostenibile, prima di avere
questo problema, perché quando arriviamo alla desertificazione sarà poi difficile
e molto costoso recuperare queste terre e queste zone, che sono anche molto importanti,
perché danno molte opportunità di sviluppo per queste popolazioni.