2013-06-16 13:04:59

Superman si rinnova: al TaorminaFilmFest, "l’Uomo d’acciaio", del regista Zac Snyder


Serata d’apertura ieri sera del TaorminaFilmFest all’insegna del cinema spettacolare, ma non solo: sull’immenso schermo allestito nel Teatro Antico anteprima internazionale de L’Uomo d’acciaio, il nuovo film dedicato a Superman, nei cinema italiani a partire da giovedì prossimo. Il regista americano Zac Snyder rinnova profondamente i contenuti della saga del super-eroe dandogli un’inattesa profondità. Il servizio è di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Intere generazioni di ragazzi hanno seguito le mirabolanti avventure del loro eroe preferito, una tuta blu elettrico e un mantello rosso spiegato al vento. Il cinema se ne è impossessato dal 1948, molti i tentativi più o meno riusciti. Ora si affronta di nuovo la sfida, affidandola a un regista visionario come Zac Snyder attorniato da un cast eccellente. Pur dispiegando grandi mezzi spettacolari, il film si allontana però dagli stereotipi, concentrandosi sulla dimensione umana di un uomo diverso da tutti, al quale Henry Cavill offre uno spessore meno muscolare e più riflessivo. Snyder l’ha precisato presentando il suo kolossal al pubblico: “Non abbiamo voluto chiamare il film Superman, ma L’uomo d’acciaio semplicemente perché ci interessava mettere prima la parola uomo a super. Abbiamo voluto andare oltre i canoni rigidi della mitologia, tornare indietro nel tempo per capire la sua natura soprannaturale, come scopre la missione affidatagli dal padre Jor-El prima che Krypton, il loro pianeta, imploda”. Numerosi i momenti del bellissimo film in cui Kal-El, d’acciaio sì, ma con un cuore simile al nostro, s’interroga dubbioso. E lui stesso ci spiega perché è arrivato sul nostro pianeta diffidente, a difenderci dalla guerra che il generale Zod, kryptoniano pure lui, ha scatenato contro di noi: per dare Speranza agli uomini. Quella S sul suo costume, prima di indicare chi sia, simboleggia il motivo del suo essere qui sulla Terra. Una dimensione cristologica ribadita da Snyder e da molti dialoghi della sceneggiatura. “Mio padre pensava che se il mondo avesse scoperto chi ero, mi avrebbero respinto. Era convinto che il mondo non fosse pronto”, confessa Superman, che prima di iniziare la battaglia decisiva, dopo aver salutato i genitori terrestri adottivi, entra in una chiesa e dialoga con un sacerdote per trovare luce nella sua oscurità. Tutti i protagonisti a ribadire poi il valore centrale della famiglia: nel mondo da cui Superman è partito e su quello in cui, incompreso e solo, è involontariamente arrivato.







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