2013-06-16 18:38:23

Ancora scontri in Turchia. La polizia usa sostanze urticanti contro i manifestanti


Clima incandescente in Turchia. Dopo la notte di violenze, con circa 800 feriti tra cui alcuni bimbi e numerosi arresti, nuovi scontri si sono registrano ieri ad Ankara ed Instanbul dove le autorità hanno vietato ogni forma di manifestazione in Piazza Taksim. Gravi le accuse dei dimostranti alla polizia: su tutte l’uso di sostanze urticanti, nell’acqua usata per disperdere la folla. Intanto Erdogan torna a denunciare il complotto contro il suo governo e accusa di faziosità la stampa estera. Cecilia Seppia :RealAudioMP3

Lacrimogeni, granate, cannoni d’acqua e poi spari ad altezza uomo con un bilancio drammatico di feriti e arresti. La situazione dopo la notte di fuoco, torna a farsi incandescente in Turchia, soprattutto ad Ankara, dove la polizia ha disperso la folla radunatasi per il funerale di un giovane attivista, ma anche Instanbul. Qui le forze dell’ordine stanno facendo di tutto per evitare l’ingresso dei manifestanti a piazza Taksim, ripulita dalle ruspe di Erdogan. L’intera area è presidiata dagli agenti antisommossa, mentre il ministro turco agli Affari Europei Bagis ha tuonato: chiunque varchi i presidi sarà considerato un terrorista. L’opposizione intanto accusa la polizia di aver usato tattiche da guerra: a destare preoccupazione, l’utilizzo di agenti chimici ustionanti, nell’acqua sparata dagli idranti, ma per il governatore di Instanbul si tratta soltanto di una soluzione medica. Intanto davanti ad un’enorme folla di sostenitori del suo partito l’Akp, il premier Erdogan ha di nuovo denunciato il complotto contro il suo governo portato avanti attraverso le proteste dei giovani; l’accusa principalmente è per quella che definisce la lobby dei tassi d'interesse, ma anche per la stampa estera e il capo del principale partito di opposizione, che ieri ha denunciato come “un crimine contro l’umanità” l'assalto della polizia a Gezi Park.

Ultimo aggiornamento: 17 giugno







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