Ancora scontri in Turchia. La polizia usa sostanze urticanti contro i manifestanti
Clima incandescente in Turchia. Dopo la notte di violenze, con circa 800 feriti tra
cui alcuni bimbi e numerosi arresti, nuovi scontri si sono registrano ieri ad Ankara
ed Instanbul dove le autorità hanno vietato ogni forma di manifestazione in Piazza
Taksim. Gravi le accuse dei dimostranti alla polizia: su tutte l’uso di sostanze urticanti,
nell’acqua usata per disperdere la folla. Intanto Erdogan torna a denunciare il complotto
contro il suo governo e accusa di faziosità la stampa estera. Cecilia Seppia :
Lacrimogeni,
granate, cannoni d’acqua e poi spari ad altezza uomo con un bilancio drammatico di
feriti e arresti. La situazione dopo la notte di fuoco, torna a farsi incandescente
in Turchia, soprattutto ad Ankara, dove la polizia ha disperso la folla radunatasi
per il funerale di un giovane attivista, ma anche Instanbul. Qui le forze dell’ordine
stanno facendo di tutto per evitare l’ingresso dei manifestanti a piazza Taksim, ripulita
dalle ruspe di Erdogan. L’intera area è presidiata dagli agenti antisommossa, mentre
il ministro turco agli Affari Europei Bagis ha tuonato: chiunque varchi i presidi
sarà considerato un terrorista. L’opposizione intanto accusa la polizia di aver usato
tattiche da guerra: a destare preoccupazione, l’utilizzo di agenti chimici ustionanti,
nell’acqua sparata dagli idranti, ma per il governatore di Instanbul si tratta soltanto
di una soluzione medica. Intanto davanti ad un’enorme folla di sostenitori del suo
partito l’Akp, il premier Erdogan ha di nuovo denunciato il complotto contro il suo
governo portato avanti attraverso le proteste dei giovani; l’accusa principalmente
è per quella che definisce la lobby dei tassi d'interesse, ma anche per la stampa
estera e il capo del principale partito di opposizione, che ieri ha denunciato come
“un crimine contro l’umanità” l'assalto della polizia a Gezi Park.