Gmg Rio 2013. Il cardinale Scherer: “Un pellegrinaggio per incontrare Cristo”
Giovedì scorso il Papa ha incontrato i membri del XIII Consiglio ordinario della segreteria
generale del Sinodo dei vescovi che stanno organizzando la prossima assemblea ordinaria
prevista per il 2015. Tra loro anche l’arcivescovo di San Paolo, cardinale Odilo
Scherer, che al microfono del collega del programma portoghese Silvonei Protz,
racconta come stanno procedendo i lavori, ma anche come il suo Paese, il Brasile,
si sta preparando a un appuntamento più vicino, quello della Giornata Mondiale della
Gioventù che si svolgerà a Rio il mese prossimo:
R. - In questi
giorni abbiamo discusso anzitutto riguardo al tema da suggerire al Santo Padre per
la prossima assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà nel 2015. Il
nostro compito era quello di ricevere e di analizzare le proposte venute dai molti
organismi della Chiesa. Abbiamo cercato di individuare tre gruppi tematici, che naturalmente
riguardano la vita e la missione della Chiesa in questo momento.
D. - Il Santo
Padre ha lasciato da parte il discorso preparato e ha parlato a braccio con voi …
R.
- Sì. Si è intrattenuto, con qualcuno più a lungo, molto familiarmente e poi ha voluto
sapere da noi quali fossero i temi venuti fuori. È stato un momento - anche quello
- sinodale, direi un momento collegiale bellissimo. Naturalmente il Papa aveva un
discorso preparato, non lo ha letto, ma ha fatto una riflessione sul Sinodo, sull’organismo
sinodale e sulla necessità di coltivare in modo più approfondito la collegialità.
Il Papa non vuole governare da solo, come all’inizio della vita della Chiesa: anche
se tutti avevano come riferimento Pietro, c’erano anche gli altri Apostoli e tutti
avevano sollecitudine per tutta la Chiesa.
D. - Il Papa ha annunciato anche
che sarà conclusa l’Enciclica sulla fede - come lui stesso ha detto - a “quattro mani”
con Benedetto XVI…
R. - Ha detto che sarà pubblicata nell’Anno della Fede,
che vivremo fino al novembre prossimo.
D. - Fra poco più di un mese il Santo
Padre arriverà a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù. Prima di
questo, però, arriveranno i giovani: l’arcidiocesi di San Paolo ospiterà i giovani
provenienti da più di 50 Paesi per la Settimana missionaria. Come si vive, in questo
momento, in Brasile l’attesa di questi giovani e poi del Papa?
R. - Il Brasile
vive con grande attesa quest’arrivo dei giovani e poi l’arrivo del Papa per la Giornata
Mondiale della Gioventù. È un pellegrinaggio per incontrare Cristo: simbolicamente
abbiamo a Rio il Cristo Redentore, simbolo della città e conosciuto internazionalmente.
Anche il Santo Padre va da pellegrino, ma radunandosi con i giovani: è la Chiesa giovane,
dove Cristo è presente. La mistica del pellegrinaggio è presente anche nella preparazione.
Ci sono, infatti, due momenti: la pre-Giornata che noi in Brasile chiamiamo la “Settimana
missionaria” e che precede la Giornata; e poi la Giornata Mondiale della Gioventù
dal 23 al 28 luglio. Nella pre-giornata saranno i giovani locali che riceveranno i
giovani in molte città, per fare con loro uno scambio. Ci stiamo preparando a San
Paolo per ricevere molti giovani: siamo pronti per ricevere addirittura circa 30mila
giovani; abbiamo preparato un bel programma per intrattenere i giovani. Poi ci sarà
la Giornata a Rio: sarà senz’altro un momento molto bello con la presenza di Papa
Francesco, che è atteso con grande gioia. Questo è il primo viaggio internazionale
che compie e sarà, quindi, un momento di grande bellezza e anche di grande profondità.