2013-06-15 19:06:59

Barroso: per il lavoro anche fondi strutturali UE


''Per lottare contro disoccupazione giovanile occorrono anche risorse europee'', usando i ''fondi strutturali a tale scopo''. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso al termine dell'incontro con Enrico Letta a Palazzo Chigi. Intanto è in corso il Consiglio dei Ministri per mettere a punto alcune semplificazioni che dovranno favorire la crescita, insomma il cosidetto decreto del fare. Alessandro Guarasci:

Per Barroso il prossimo vertice europeo di fine giugno dovrà dare risposte sul fronte della disoccupazione giovanile. Il premier Letta si è impegnato a non sforare il rapporto del 3% tra deficit e Pil. Oggi il Consiglio dei Ministri ha preso in esame alcune semplificazioni per aiutare le imprese a risparmiare negli adempimenti burocratici e per rilanciare la crescita. Per quel che riguarda le misure sul lavoro, bisognerà aspettare ancora. Sulle misure per il lavoro, però bisognerà aspettare ancora. Il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, è convinto che sia necessario “definire meglio le coperture” e “portare avanti il dialogo con le parti sociali” per arrivare a “misure condivise ed efficaci”. Dal Congresso della Cisl, Raffaele Bonanni, riconfermato segretario, ha annunciato che ci sarà un incontro la prossima settimana tra sindacati e governo. I temi al centro dell’incontro saranno fisco e lavoro. Su possibili modifiche alla riforma Fornero. Bonanni ha però messo in guardia il governo e lo stesso premier Letta da “interventi autoritari”.

R. Le norme devono avvenire con l’ausilio delle parti sociali, tanto più che quelle norme regoleranno il rapporto tra lavoratori e imprenditori. E’ singolare che si sposti altrove l’attenzione in un’azione dirigista che abbiamo già visto altre volte aver avuto degli esiti davvero se non disastrosi, talvolta anche scandalosi.

D. - Bonanni, voi avete chiesto uno shock fiscale: cosa significa e soprattutto che cosa vi aspettate?

R. - E’ coscienza ormai di tutti che la vicenda fiscale può essere la tomba dell’economia italiana come può essere addirittura la rinascita di una economia che finalmente - dopo cinque anni - ricomincia a camminare e a crescere. A noi interessa che ci sia un segno netto affinché le persone paghino meno tasse - i lavoratori e i pensionati anzitutto - e che le imprese che investono paghino meno tasse. Non credo che si possa continuare in questa irresponsabilità, com’è stato finora per tutti i governi degli ultimi dieci anni, in cui hanno accresciuto le tasse nazionali, permettendo ai locali di fare altrettanto. Non credo che ci siano ancora le condizioni per questa irresponsabilità.

D. - Avete detto “sì” agli incentivi alle imprese che investono. Che cosa, invece, non va bene?

R. - Tutto ciò che accumula solo rendita o la spinta alla rendita, per noi, non va bene. Abbiamo bisogno di movimento economico che dia movimento occupazionale e crescita.







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